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Spirited - Magia di Natale - Recensione: S.O.S. Redenzione

Su Apple TV+ è arrivata una commedia natalizia con Will Ferrell e Ryan Reynolds carichi a molla 

Spirited - Magia di Natale è arrivato su Apple TV+ e in quanto autoproclamato Re del Natale di CineFacts.it non ho potuto sottrarmi al mio dovere. 

 

Coperto da un festivo plaid, mentre le luminarie adornano già da oltre una settimana il mio soggiorno popolato dal proverbiale Albero di Natale, mi sono goduto questa ennesima rivisitazione di Canto di Natale di Charles Dickens.

 

Il dubbio, guardando il trailer, era che Spirited - Magia di Natale non apportasse alcuna sostanziale rivisitazione alla storia di fantasmi dello scrittore britannico, proponendo la formula del musical come unica distrazione da una sceneggiatura ridondante, magari annacquata da siparietti comici poco aderenti al contesto e troppo ancorati al nostro presente. 

D'altronde i film di Natale rappresentano un mercato enorme, che viene approcciato da qualsiasi regista scalcinato e tutti noi, almeno una volta, siamo stati spettatori di una produzione televisiva troppo stanca anche per la TV generalista di un pigro pomeriggio di dicembre su Canale 5 o Cielo.

 

Se pensate di essere al sicuro bofonchiando un sardonico “Ma chi la guarda la TV?!”, vi faccio notare che Netflix ha raccolto lo scettro producendo un proprio Christmas Verse natalizio e Prime Video con preoccupante orgoglio ha annunciato di aver aggiunto al proprio catalogo una cascata di cinepanettoni. 

 

 

[Il trailer di Spirited - Magia di Natale] 

 

 

Fare un film di Natale è apparentemente facile, ma in realtà è una trappola che non lascia scampo: è un attimo fallire miseramente scadendo nei cliché senza arte né parte o in melassose storie demenziali senza cuore alcuno.  

 

Quando si parla di Charles Dickens e del suo Canto di Natale diventa ancora più complesso, perché il pericolo è quello di stancare il pubblico con riproposizioni che non hanno davvero nulla da dire, considerando come ogni produzione degna di questo nome sia riuscita a portare a schermo delle grandi interpretazioni. 

 

Una di queste è lo straordinario S.O.S. fantasmi (Scrooged, in originale), film del 1988 di Richard Donner con protagonisti Bill Murray e Karen Allen

 

Richard Donner era un grandissimo regista capace di dare potenza a qualsiasi storia e le musiche di Danny Elfman lo aiutarono a creare una commedia popolata da fantasmi spaventosi quanto commoventi e divertenti. 

Tuttavia un grosso plauso va a Mitch Glazer e Michael O’Donoghue, la coppia di sceneggiatori che ebbe la grande intuizione dietro il concept del film: spostare il racconto nel nostro presente e trasformare Ebenezer Scrooge in Frank Cross, presidente di una grossa rete televisiva ormai emotivamente svuotato e votato a catturare l’attenzione dello spettatore a ogni costo.

 

Gli anni ‘80 sono stati particolarmente importanti per l’evoluzione della televisione in quanto nuova forma di comunicazione capace di influenzare enormemente le masse; lo Scrooge di S.O.S. fantasmi è uno specchio perfetto di quel presente, che rimane fresco per molto tempo e potente ancora oggi grazie all’enorme lavoro creativo profuso nell’opera.

 

Dopo quel film portare Canto di Natale nel presente sembrava impossibile, ma Spirited - Magia di Natale, ricordandosi di omaggiare il film di Donner, riesce a trovare la giusta chiave di lettura utile per dare corpo a uno Scrooge del 2022.   

 

 

[I due mattatori di Spirited - Magia di Natale]


Il regista Sean Anders, accompagnato in sceneggiatura da John Morris, crea Clint Briggs (Ryan Reynolds), CEO di un’agenzia di comunicazione che, mercificando scandali, fake news e conflitto tra il popolo della rete, porta i suoi clienti a ottenere qualsiasi sorta di attenzione pubblicitaria stiano cercando.

 

Spirited - Magia di Natale è, come S.O.S. fantasmi, uno specchio della realtà attuale e lungo lo snodarsi degli eventi, aderendo a Dickens, rielabora molti concetti e situazioni del nostro tossico presente per creare il contesto di questo moderno Scrooge. 

Da buon mago della comunicazione virale, Clint Briggs ha raggiunto il suo primo grande traguardo riuscendo ad anestetizzare qualsivoglia emotività del proprio pesante bagaglio emotivo, divenendo insensibile e comfortably numb tanto quanto chi si nutre della catena del conflitto virtuale. 

 

Uno Scrooge apparentemente impossibile da redimere, infinitamente più smaliziato dello storico Ebenezer e per certi versi anche di Frank Cross e che, come il personaggio interpretato da Bill Murray, sfida i fantasmi venuti a tormentarlo, costruendo un bell’omaggio all’opera di Charles Dickens che viene rievocata anche grazie al personaggio di Will Ferrell, che qui è il Fantasma del Natale Presente. 

 

Spirited - Magia di Natale gioca tra la leggenda creata dall'autore britannico e la realtà della sua storia (e della nostra), mettendo al centro la prospettiva del fantasma e donando un inaspettato twist a un racconto che altrimenti non avrebbe altro da dire, toccando temi e moralità universali già presenti nell’opera originale, ma ridisegnate per la strana contemporaneità che stiamo vivendo.

 

Il film inizia quindi a esplorare il concetto di redenzione, la naturale paura che il quotidiano possa erodere le nostre migliori intenzioni e lasciarci esposti con le peggiori inclinazioni, gettando via quella che potrebbe essere una vita meravigliosa. 

 

 

 

 

Spirited - Magia di Natale non riesce soltanto nell’impresa di dare una fresca interpretazione al romanzo di Dickens, ma lo fa impiegando al meglio gli interpreti, regalandoci un Will Ferrell in forma strepitosa e un Ryan Reynolds sempre più padrone dei ruoli e delle sfide che sceglie di raccogliere.

 

Menzione d’onore per Octavia Spencer che, incarnando un po’ il Bob Cratchit di questa interpretazione, canta e si muove per la scena con grazia. 

 

Parlando di grazia, non posso esimermi dal sottolineare un aspetto fondamentale in un musical: le canzoni. 

Spirited - Magia di Natale si avvale della scrittura del duo Pasek & Paul, autori delle canzoni di La La Land e di The Greatest Showman, che anche in questa produzione hanno il merito di scrivere dei brani che vi rimarranno in testa nei giorni a venire, ricordandosi di concedere ampio spazio a Will Ferrell e Ryan Reynolds per dimostrare la loro verve, grazie a testi ideati per le loro inclinazioni e intenzioni comiche.

 

Nota per gli scettici del musical che non si fanno convincere perché la loro vita è spenta (si scherza): la soundtrack di Spirited - Magia di Natale è di 36 minuti su 127 di durata totale.  

 

Non siate timidi e date quindi una chance al film, perché il trucco dei musical sta nel bilanciare adeguatamente lo stacco tra le parti e quest’opera ci riesce alla grande.  

 

 


 

Spirited - Magia di Natale  

 

Non è per nulla facile realizzare un film di Natale che riesca a rimanere nel cuore del pubblico ma Spirited - Magia di Natale è pronto per entrare nelle vostre tradizioni festive per farvi ridere, ballare e cantare gridando “Good afternooon!” a chiunque incontrerete.

 

Poi capirete, non sono pazzo. 

Non ancora!

 

Permettetemi una nota a margine che, in questo caso, è davvero necessaria.

 

Le ultime stagioni cinematografiche non sono state particolarmente benedette per quanto riguarda le commedie e questa mancanza contribuisce a far distaccare il pubblico dall’esperienza cinematografiche dato che, citando le parole di Steven Spielberg in una recente intervista, “Spero le commedie ritornino, perché a casa non riderai mai come quando sei parte di un pubblico.”

 

Spirited - Magia di Natale è meravigliosamente costruito per essere visto al cinema, dove ci si può far sovrastare dalla musica e dalle performance: l’unico luogo nel quale la straordinaria sequenza dei titoli di coda, un po’ come quella di S.O.S. fantasmi, si apre al pubblico per giocare con esso.

 

Che Spirited - Magia di Natale non sia stato distribuito anche solo per un mese in tutti i cinema del mondo è quindi a mio avviso un grande peccato.

 

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