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Pleasure - Recensione: dietro le quinte del Cinema porno – Biografilm 2022

Il lungometraggio d'esordio di Ninja Thyberg sul Cinema pornografico

È arrivato al Biografilm Festival 2022 Pleasure, il lungometraggio d’esordio della regista Ninja Thyberg riguardo il mondo del Cinema pornografico, un film che mostra tutte le controversie proprie di un ambiente lavorativo di cui si parla troppo poco o senza le adeguate conoscenze. 

 

Peni, vagine, fruste, lingue, dildo, sederi, corde, seni: c’è tutto questo.

Ma, nonostante il discreto minutaggio dedicato a scene erotiche di diverso tipo, l’obiettivo di Pleasure non è l’eccitazione sessuale dello spettatore, bensì la stimolazione dell'intelletto. 

 

Se stavate sperando in un altro genere di stimolazione, dunque, meglio farvi suggerire dal web e passare ad altre categorie di prodotti audiovisivi.

 

[Il trailer di Pleasure, film diretto da Ninja Thyberg]

 

 

Forte dell’esperienza maturata dirigendo l'omonimo cortometraggio, ma soprattutto di quella accumulata nei cinque anni di ricerche fatte a stretto contatto con i professionisti del settore, con Pleasure Ninja Thyberg attacca l’industria del porno sotto molteplici aspetti.

 

In meno di due ore Pleasure muove critiche alla situazione delle donne su un posto di lavoro che, per sua natura, è maggiormente a rischio rispetto a un’occupazione più ordinaria; vengono affrontati i temi del consenso, si parla della pesante presenza di un sistema patriarcale, di ricatti silenziosi e tacite richieste per arrivare a essere vere star. 

 

Siamo a Los Angeles, città in cui la diciannovenne svedese Linnéa (Sofia Kappel) si è appena trasferita per coltivare il sogno di diventare una star del Cinema porno. 

Con il nome d’arte di Bella Cherry la protagonista entra in un’agenzia di attrici di Cinema porno di secondo ordine, riuscendo così a muovere i primi passi in quel mondo che tanto la attrae. Ambendo a lavorare un giorno per Spiegler Girls, una delle più rinomate agenzie di attrici pornografiche fondata dal talent agent Mark Spiegler - interprete di se stesso in Pleasure - Bella Cherry inizia ad accettare sempre più lavori e di diverso tipo. 

 

Da un’iniziale, comprensibile inibizione provata nello spogliarsi davanti a una telecamera, seguiamo la trasformazione dell’attrice che, disposta a tutto pur di farsi notare per raggiungere la fama, brucia le tappe e inizia a esplorare molto velocemente i diversi luoghi di cui è composto il settore del Cinema porno.

 

 

[Sofia Kappel, la protagonista di Pleasure, nei panni di Bella Cherry]

 

Parlando di settore pornografico, Pleasure risulta un’esasperazione di quei concetti che, purtroppo, sono presenti in tanti altri ambiti lavorativi e sociali; proprio per questa ragione il film assume maggiore significato.

 

Nella sua scalata verso il successo vediamo Bella Cherry farsi sempre meno problemi ad accettare lavori in cui vengono richieste performance molto spinte o anche quelle per cui vengono date poche garanzie.

Questo atteggiamento, però, non è il frutto di una sensazione di agio crescente sul set, sentendosi protetta in un rassicurante ambiente di lavoro, bensì è il sintomo del rifiuto di essere "quella che dice no".

 

In un ambiente dove la competizione è alle stelle, chi va avanti più velocemente è chi accetta. 

Indipendentemente da cosa, la risposta deve essere sì.

 

La versione ufficiale è che si può sempre rifiutare un particolare lavoro per cui non ci si sente pronti, una pratica sessuale mai provata prima, una scena con attori con cui non ci si trova in sintonia professionale, ma la verità dei fatti premia chi acconsente a tutto, incondizionatamente. 

 

A questo proposito la regista Ninja Thyberg ha raccontato che, durante tutti gli anni di lavoro che ha dedicato a Pleasure, alla sua domanda riguardo la possibilità da parte di un attore o di un’attrice di rifiutare di prestarsi a una certa performance sessuale, la conversazione procedeva in questo modo:

“Certo, possiamo rifiutarci sempre, qualunque cosa non ci vada di fare.” 

 

“E tu quante volte ti sei rifiutato di fare qualcosa che non ti andava di fare?” 

“Mai.”

 

 

[Un frame di Pleasure da una delle scene più crude del film]

 

Che si tratti di Cinema pornografico, di lavoro d’ufficio o nei campi, è una storia vecchia quella per cui invece di preservare il lavoratore si pensa a preservare il capitale; chi ha bisogno di più tempo per ambientarsi o si rifiuta di accettare qualsiasi cosa è una perdita di tempo, dunque di denaro.

 

È più conveniente sostituire il lavoratore: la fila è lunga, c’è l’imbarazzo della scelta. 

 

In Pleasure viene affrontato il tema del consenso, analizzando una sfumatura di questo concetto che raramente viene considerata: la legittimità della sua revoca. 

Una di quelle cose per cui andrebbe fatta tanta sensibilizzazione, che andrebbe insegnata nelle scuole durante le lezioni di educazione sessuale. In alcune scuole però ci si imbarazza ancora nel parlare di peni e vagine durante l'ora di biologia e l’idea di discutere di consenso sessuale con degli adolescenti sembra fantascienza.

 

In Pleasure è netta la separazione tra mondo maschile e mondo femminile, con il primo in posizione di chiaro dominio sul secondo: a rimarcare ciò sono funzionali le inquadrature di Bella Cherry dall’alto verso il basso, come se lo spettatore fosse il cameraman stesso che riprende l’attrice mentre lavora. 

A sottolineare la posizione di superiorità dell’uomo sulla donna, gli esempi in Pleasure sono diversi: come accade alla protagonista del film, un’attrice senza manager o senza un buon agente che si prenda cura di lei può trovarsi facilmente in situazioni pericolose.

 

Nelle scene di rapporti eterosessuali a due la donna recita la parte della sottomessa, l’uomo quella del dominatore e, in generale, la storia non cambia neanche se l’uomo in scena resta uno e aumenta il numero di donne presenti.

 

 

[Un frame di Pleasure che mostra il personaggio di Bella Cherry al lavoro sul set]

 

Un ambiente fallocentrico e tossico di questo tipo non può che fare danni e in una potentissima scena di Pleasure vediamo Bella Cherry che, umiliata, arrabbiata e sotto notevole pressione, si trasforma nel mostro da cui un tempo era scappata, ma in cui quel contraddittorio pezzo di mondo del Cinema l’ha trasformata.

 

O forse c’è ancora tempo per decidere con la propria testa?

 

Un grande debutto sul grande schermo per Sofia Kappel che in Pleasure viene accompagnata da veri attori del Cinema pornografico come Aiden Starr e Alex Braun o da attori che interpretano maestranze appartenenti a questo genere.

 

L’originale scelta di usare musica drill, cori che sembrano provenire da una chiesa e talvolta entrambi i generi missati assieme accompagna lo spettatore per tutta la durata del film e impreziosisce l’atmosfera di diverse scene.

 

Dopo l’anteprima italiana al Biografilm Festival 2022, Pleasure è ora disponibile su MUBI.

 

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