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Silent Hill è un famoso videogioco della Konami nato nel 1999 che ha dato vita a ben 8 seguiti e 5 spin-off.
Nel 2006 venne fatto l'adattamento cinematografico con la regia di Christophe Gans: sorvolando sulla qualità del film, che si inserisce nel filone dei "film tratti da un videogioco che non sono venuti benissimo ovvero praticamente tutti", c'è una storia interessante alla base delle atmosfere lattiginose e inquietanti viste sullo schermo.
Lo sceneggiatore Roger Avary (uno che mise le mani anche sugli script dei tarantiniani Una Vita al Massimo e Pulp Fiction) dichiarò di essersi ispirato a una vera città fantasma: Centralia, in Pennsylvania, USA.
La storia di Centralia meriterebbe di essere raccontata da sola in un film dedicato, perché ha tutti i crismi di un horror moderno.
La zona fu comprata ai nativi americani a metà del XVIII secolo, ma fu solo un centinaio di anni più tardi che qualcuno si accorse dell'immensa ricchezza nascosta sotto terra: carbone, tanto, tantissimo carbone e antracite.
Nel 1856 furono aperte le prime due miniere per l'estrazione del minerale e la città divenne florida e popolata per un secolo... poi, nel 1962, il dramma.
I vigili del fuoco di Centralia erano soliti bruciare la spazzatura della città in maniera controllata in ampie zone sottoterra, ma un giorno qualcosa non andò come doveva andare.
Il giacimento sotterraneo di carbone prese fuoco e diede vita ad un incendio sotterraneo che non accennava a spegnersi.
Nutrendosi del carbone e dell'ossigeno che viaggiava attraverso le aperture della miniera in superficie, il fuoco imperversava senza più alcun controllo: per i successivi 16 anni i vigili del fuoco e gli abitanti tentarono di soffocare l'incendio che avevano sotto i piedi, ma ogni tentativo era fallimentare.
L'incendio cominciò a propagarsi lungo tutto il sistema minerario sotto la città e quando dalle fessure nel terreno cominciarono a uscire il monossido di carbonio, il biossido di zolfo e il metano non furono pochi i malori e gli svenimenti, portando gli abitanti ad allontanarsi dalla zona.
Nel 1979 il pericolo e l'impossibilità di tornare indietro furono ancora più chiari quando i già pochi abitanti rimasti iniziarono a registrare temperature di oltre 80° C sull'asfalto.
Nel 1981 un'apertura nel cemento si aprì improvvisamente inghiottendo il dodicenne Todd Domboski, che fu tratto in salvo quasi per miracolo dal cugino quattordicenne che si trovava con lui e che gli evitò di finire in una voragine larga un metro e mezzo e profonda ben 46 metri.
L'incendio sotterraneo si era ormai allargato fino a coprire un'area vasta oltre un chilometro e mezzo quadrato.
Tre anni più tardi il governo degli Stati Uniti stanziò 42 milioni di dollari per aiutare gli abitanti a ricollocarsi altrove: molti accettarono l'offerta e abbandonarono le loro case stabilendosi nelle contee vicine, ma non tutti: dai circa 2000 abitanti Centralia scese fino ad arrivare agli attuali... 7.
Già, perché Centralia è oggi una città fantasma abitata solo da 7 irriducibili persone che rischiano la salute.
Questo nonostante i ripetuti avvisi della Protezione Civile e i vari tantativi da parte dello Stato della Pennsylvania di mandarli via: nel 1992 l'allora governatore Bob Casey emanò una delibera che di fatto espropriava le residenze della città mettendole nelle mani dello Stato e nel 2002 il servizio postale degli Stati Uniti revocò il codice di Centralia, il 17927, rendendolo inattivo.
Ancora nel 2009 il governatore Ed Rendell iniziò lo sfratto esecutivo degli abitanti di Centralia, ma quei 7 stanno ancora lì.
Negli ultimi anni l'incendio sotterraneo si è esteso al punto di arrivare sotto Byrnesville, la città vicina, e rendere disabitata anche quella.
Oggi sono pochissime le case rimaste in piedi a Centralia, gi edifici abbandonati furono demoliti per motivi di sicurezza dalla Columbia County Redevelopment Authority oppure... sono crollati per il calore sotterraneo, le intemperie e la generale mancanza di manutenzione.
Con soli 7 abitanti e 3 cimiteri Centralia ha il sinistro primato di avere più cittadini morti che vivi.
Le strade che la attraversano sono state nel tempo prese d'assalto dal cosiddetto "Dark Tourism" - un tipo di turismo che si prefigge di visitare le zone pericolose ed inquietanti del pianeta - e da graffittari di ogni tipo che negli utimi dieci anni hanno creato la "Graffiti Highway": circa un chilometro e mezzo di Route 61 completamente ricoperta da disegni colorati e scritte... non propriamente di benvenuto.
Il tutto ovviamente nella desolazione più totale.
Se doveste capitare in zona vi accorgerete che non sono molti i cartelli che indicano la zona di pericolo, come se la storia di Centralia fosse già nota e non ci fosse bisogno di avvertire nessuno.
Oltre a dei piccoli segnali istituzionali di avvertimento all'entrata della città, il cartello più famoso si trova su un albero secolare e reca sempicemente la scritta "Fire", con una freccia che indica la direzione del fuoco.
Carina.
Gli esperti si dividono sulle previsioni: c'è chi dice che l'incendio andrà avanti per i prossimi 250 anni, c'è chi dice che invece non smetterà mai.
Nella zona i cellulari non prendono, non esiste ovviamente nessun tipo di connessione Internet, il codice di avviamento postale è stato annullato e si respira zolfo e monossido di carbonio.
Forse non incontrerete Pyramid Head e delle strane infermiere che camminano sbilenche, ma se proprio volete andare a vedere con i vostri occhi la "vera" Silent Hill vi consiglio di non passarci la notte.
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56 commenti
Arianna
4 anni fa
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Luca Ernandes
4 anni fa
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Nicolò Murru
4 anni fa
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Valeria Olindo
4 anni fa
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Melancholia
4 anni fa
Questa storia mi intriga un sacco!
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Maria Angelillis
4 anni fa
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Mells324B21
4 anni fa
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Marco Sangiorgio
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Joe Riga
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Dav 9000
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Andy Dufresne
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Simone Richini
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Pfepfer
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Mattia Malaspina
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Antonio Degortes
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Pietro Figura
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Filman
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RayRJJackson
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Nicolas Bianchet
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Wolvering
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Alessandro Vacca
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ZERO
4 anni fa
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J.D.
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IlBuonVecchioNick
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SViulenz
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Barbara G.
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Alessandro Davani
4 anni fa
Le città fantasma mi attirano un sacco, voglio andare anche a Consonno infatti!
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Andrea Mauri
4 anni fa
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Ire Ne
4 anni fa
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iena plinsky
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Claudio Larotonda
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Fabrizio Gatta
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Federica
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Andrea Lucietti
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Luca Buratta
4 anni fa
Il seguito era inguardabile, quello sì.
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Sonny Carta
4 anni fa
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