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La carriera di Dan Aykroyd: Good gone Bad

Good gone Bad

Dan Aykroyd è uno di quei volti che possiamo ricondurre inequivocabilmente a un'epoca storica. 

 

Grazie all'enorme numero di film di culto da lui interpretati lungo tutti gli anni '80, l'attore canadese si è infatti guadagnato un posto nel cuore di tantissimi appassionati di Cinema di tutte le età, che si sono ritrovati a scoprire il volto più bonario del panorama statunitense di quel periodo.

 

Malgrado la sua filmografia sembri ormai priva di grandi spunti da qualche anno, riteniamo di dover ripercorrere con voi la carriera di un interprete che, nel corso del tempo, si è dimostrato ben più versatile di quanto non si potesse pensare.

 

[Come avvenuto per tanti talenti comici americani nell'ultimo cinquantennio, Dan Aykroyd deve tutta la sua carriera al Saturday Night Live]

 

 

La storia di Dan Aykroyd ha una genesi tanto limpida quanto gloriosa: dopo aver rinunciato agli studi per tentare una carriera artistica, la sua vita è stata sconvolta dall'incontro con il compianto John Belushi.

 

Questo binomio si rivelerà tra i più gloriosi della Storia della televisione statunitense prima e del Cinema poi: i due diventano ben presto illustri alfieri del Saturday Night Live, programma che squassa dalle fondamenta il concetto di intrattenimento televisivo, diventando negli anni un'autentica fucina di talenti. 

A gettare le basi della fortuna dello show sono proprio Dan Aykroyd e John Belushi, che nel 1975 - assieme a un cast memorabile - compongono l'ossatura principale di un programma divenuto status symbol.

 

Passa ben poco, quindi, prima che ad Aykroyd propongano di recitare in serie TV e film: il suo debutto in televisione nel ruolo di attore risale sempre al 1975 con la serie Coming Up Rosie, mentre il suo debutto cinematografico è del 1977 con il film Love at First Sight.

 

In rapida successione arriveranno poi Things We Did Last Summer e All You Need Is Cash, due film interamente costruiti sull'ossatura del cast del Saturday Night Live, e con Mr. Mike's Mondo Video di Michael O'Donoghue.

 

[Uno dei progetti più interessanti, tra i primi della carriera di Dan Aykroyd, è All You Need Is Cash: un mockumentary che ripercorre la carriera dei The Rutles, una band britannica parodia dei Beatles creata dal comico inglese Eric Idle]

 

 

Il primo grande film della sua carriera è diretto addirittura da Steven Spielberg: malgrado il parziale flop ai botteghini statunitensi, 1941 - Allarme a Hollywood è da considerare come uno dei più fulgidi esempi di commedia hollywoodiana, oltre che un perfetto esponente del Cinema demenziale capace di una profonda satira sociale, nel caso di specie contro la guerra.

 

Subito dopo arriva una delle pellicole maggiormente in grado di renderlo leggenda: The Blues Brothers, del suo grande amico John Landis è già il film della consacrazione per il duo Dan Aykroyd-John Belushi.

 

La coppia comica porta sul grande schermo i folli personaggi dei fratelli Blues, nati nel contesto del Saturday Night Live, regalandoci uno dei film più distruttivi e divertenti della Storia, un cult immancabile nei ricordi di qualsiasi appassionato di Cinema.

 

  

[Dal piccolo al grande schermo: i Blues Brothers furono i personaggi che consacrarono John Belushi e Dan Aykroyd]

 

 

Dopo l'esperienza de I vicini di casa di John G. Avildsen, ricordato dai più per essere l'ultima interpretazione cinematografica di Belushi, Dan Aykroyd ebbe subito l'occasione di recitare in un altro film perfettamente ascrivibile alla definizione di cult.

 

Ancora una volta sotto la direzione di John Landis, nel 1983 divenne protagonista con Eddie Murphy di Una poltrona per due, altro film che non ha di certo bisogno di presentazioni per il grande pubblico. 

In seguito, prese parte allo sfortunato Ai confini della realtà, prima di tuffarsi negli ennesimi giganteschi cult della sua carriera.

 

Se Indiana Jones e il tempio maledetto non è di certo ricordato primariamente per la sua presenza, lo stesso non può dirsi per Ghostbusters - Acchiappafantasmi, al quale Dan Aykroyd ha legato indissolubilmente il suo nome.

 

 

 

[Una poltrona per due: ennesimo cult della carriera di un Dan Aykroyd che conferma la sua tendenza a essere perfetta spalla comica]

 

 

Subito dopo arrivano altre due ottime collaborazioni con John Landis: Tutto in una notte e Spie come noi, che confermano il buonissimo livello del suo lavoro sul grande schermo. 

 

A seguire prenderà parte anche a film come La retataLo strizzacervelli, Non è stata una vacanza... è stata una guerra!, Due palle in bucaHo sposato un'aliena Un amore rinnovato di un altro dei registi simbolo degli anni '80: John Hughes.

 

Produzioni sicuramente non di eccellente livello, ma comunque conferme di quanto il suo nome fosse trainante in quel periodo.

 

Non è un caso che altri due dei suoi film più importanti arrivino sul finire del decennio, nel 1989: A spasso con Daisy e Ghostbusters II.

 

 

[Malgrado il recente reboot del franchise, credo nessuno possa negare che il nome di Dan Aykroyd sia legato indissolubilmente ai primi due episodi di Ghostbusters]

 

 

A inizio anni '90, oltre a cimentarsi nella regia con Nient'altro che guai, Dan Aykroyd prosegue nella sua schedule affollatissima, recitando in film dall'ondivaga riuscita tra i quali ricordiamo senz'altro Charlot - Chaplin di Richard Attenborough, Genitori cercasi di Rob Reiner, Exit to Eden di Garry Marshall e Operazione Canadian Bacon di Michael Moore.

 

Comincia poi a dedicarsi maggiormente alla TV, prendendo parte alle serie PSI FactorCasa e chiesa

A venir gradualmente meno, però, è l'idea di imperdibilità dei lavori a cui comincia a prendere parte in quel periodo.

 

A testimoniarlo ci sono i due film di Landis a cui prende parte a fine anni '90: se Delitto imperfetto riscuote scarso successo ma presenta comunque dei tratti di interesse, il tentativo di dar nuova linfa ai Blues Brothers con Blues Brothers: Il mito continua risulta una chiara fotografia di come il duo abbia perso il tocco magico che lo caratterizzava negli anni '80.

 

 

 

[Dan Aykroyd e John Goodman, insieme a John Landis, non riescono a dar nuova vita al mito dei Blues Brothers]

 

 

Gli anni 2000 per Dan Aykroyd si aprono con un'insolita - per i suoi canoni - collaborazione con Denys Arcand, regista canadese molto apprezzato dalla critica, in Stardom, a cui fanno seguito apparizioni in Pearl Harbor di Michael Bay e in Evolution di Ivan Reitman.

 

L'ultimo grande film della sua carriera è, a questo punto, La maledizione dello scorpione di giada di Woody Allen, nel quale mostra di padroneggiare perfettamente il tono serioso necessario a dar forma alla comicità alleniana. 

Le sue successive apparizioni sul grande schermo sono sempre più rade e sempre meno incisive: film come 50 volte il primo bacio, Fuga dal NataleCandidato a sorpresa e Ghostbuster: Legacy non sono, di certo, tra le produzioni per le quali lo ricorderemo.

 

Ancora una volta, probabilmente, il colpo di coda più interessante dell'ultimo decennio della sua carriera è arrivato grazie alla TV: Dietro i candelabri, film di Steven Soderbergh del 2013 che risulta un prodotto di ottimo livello.

 

 

 

[Dietro i candelabri è un ottimo progetto a cui Dan Aykroyd ha preso parte nell'ultimo tratto della sua carriera]

  

 

Malgrado un numero di apparizioni sempre più ridotto, non è detto che Dan Aykroyd non riesca comunque a stupirci con uno screen time limitato o un ultimo, grande ruolo in grado di valorizzarne le doti drammatiche.

 

Siamo certi che sono davvero tanti gli appassionati che se lo augurano ma, anche laddove questo non succedesse, potremo consolarci riguardando uno dei tanti cult in cui ha recitato.

 

La scelta è vastissima!

 

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