Il difetto dei film horror di oggi è che sono diventati film d' azione, ben lontani dal film tedesco Nekromantik, che non è adatto ai deboli di stomaco per alcune scene che trovo divertenti
Sono assolutamente d'accordo con il fatto che horror e commedia siano stati mal dosati, i momenti in cui questi due elementi vengono accostati in modo troppo frequente finiscono per confondere, togliendo la possibilità al film di avere un'identità forte e chiara.
Il primo capitolo, seppur non eccellente, ha creato in me aspettativa. Da qui la delusione di uscire dalla sala confusa dopo questo secondo capitolo.
Mi ha sorpreso leggere dell'empatia con i personaggi, forse la confusione generale mi ha precluso la possibilità di immedesimarmi, ma io davvero non ho provato empatia. Tre ore di film più il capitolo 1 non bastano a raccontare tutti questi personaggi principali caratterizzandoli sufficientemente.
Forse ignorando il fatto che sia tratto da un romanzo di King riesco a non iperventilare e pensare di aver solo visto un film che non mi è piaciuto.
Per me il grande difetto del primo capitolo erano proprio i personaggi e la loro caratterizzazione pessima. Intendiamoci, i protagonisti sono stati scritti da uno degli scrittori pop più importanti e influenti del 900, non sono certo pensati male. Ma la presentazione di ogni ragazzino è ridotta ad un mini racconto dell'orrore, e questo è un problema che si ingigantisce venendo meno la chiave di tutto il racconto: l'amicizia creatasi tra loro. L'indimenticabile estate che loro passano assieme, quel lungo periodo che li rende amici, neppure si vede per quanto è veloce.
Ora, riassumendo, i personaggi hanno poco tempo per passare dall'essere le macchiette che sono a dei bambini veri coi quali lo spettatore può empatizzare, appaiono poco sullo schermo, interagiscono poco tra di loro perché lo spettatore possa comprendere la forza del loro legame. La soluzione (per un film di un'ora e mezza), se escludiamo il tagliare tutta la parte in cui non si conoscevano ancora, era solo una: eliminare qualche protagonista. Mi rendo conto che per un film basato sull'easter egg e che strizza l'occhio strizzato al fan-nerd di King questa soluzione fosse troppo coraggiosa. Infatti IT è tutt'altro, è un po' fifone, sfigatello e strano. IT è un film perdente. Un Loser.
Non ho bisogno di andare al cinema per sapere che IT 2 tratterà gli adulti con la stessa superficialità con cui aveva trattato i bambini, facendo cilecca sul punto della questione, ovvero su come loro siano cambiati da quando erano bambini e sul contrasto che questo crea con il ripetersi degli eventi.
Sono andato al cinema con l’intenzione di vedermi un horror e mi sono ritrovato davanti a una commedia (per carità eh, si riprende alla grande nel finale ed è superiore al primo capitolo). Non capisco poi il divieto sotto i 14 anni (considerando come sono oggi) perché per almeno 2/3 del film sembra un horror per ragazzi in stile Piccoli brividi
Il primo capitolo non mi ha entusiasmato, quindi anche per questo secondo capitolo aspetterò l'uscita in tv o su qualche piattaforma streaming senza troppa impazienza...
Praticamente d'accordo su tutto, i flashback fanno molto "volevamo mettere questa scena nel primo ma non avevamo soldi" e i contrappunti comici (meno presenti rispetto al primo comunque) uccidono la tensione ogni volta. Bill Hader si mangia tutti quanti ogni volta che è in scena
Praticamente d'accordo su tutto, i flashback fanno molto "volevamo mettere questa scena nel primo ma non avevamo soldi" e i contrappunti comici (meno presenti rispetto al primo comunque) uccidono la tensione ogni volta. Bill Hader si mangia tutti quanti ogni volta che è in scena
Non ho ancora visto il film ma, da lettore, la cosa che mi incuriosisce maggiormente di questo secondo capitolo è il finale. Spero Muschietti abbia azzardato provando a rappresentare il rito di Chud e approfondito l'origine di IT. In tre ore puoi raccontare molto. Comunque ottima recensione 👍
Il primo è fatto bene tecnicamente però non fa paura, mi è sembrato di vedere un film di Stranger Things. Per me era più una commedia che un horror.
Il secondo, da tutte le recensioni, che ho letto fa meno paura del primo. Lo andrò a vedere comunque e speriamo bene.
Antonio Petta
2 anni fa
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Framani
2 anni fa
Il primo capitolo, seppur non eccellente, ha creato in me aspettativa. Da qui la delusione di uscire dalla sala confusa dopo questo secondo capitolo.
Mi ha sorpreso leggere dell'empatia con i personaggi, forse la confusione generale mi ha precluso la possibilità di immedesimarmi, ma io davvero non ho provato empatia. Tre ore di film più il capitolo 1 non bastano a raccontare tutti questi personaggi principali caratterizzandoli sufficientemente.
Forse ignorando il fatto che sia tratto da un romanzo di King riesco a non iperventilare e pensare di aver solo visto un film che non mi è piaciuto.
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Filman
2 anni fa
Ora, riassumendo, i personaggi hanno poco tempo per passare dall'essere le macchiette che sono a dei bambini veri coi quali lo spettatore può empatizzare, appaiono poco sullo schermo, interagiscono poco tra di loro perché lo spettatore possa comprendere la forza del loro legame. La soluzione (per un film di un'ora e mezza), se escludiamo il tagliare tutta la parte in cui non si conoscevano ancora, era solo una: eliminare qualche protagonista. Mi rendo conto che per un film basato sull'easter egg e che strizza l'occhio strizzato al fan-nerd di King questa soluzione fosse troppo coraggiosa. Infatti IT è tutt'altro, è un po' fifone, sfigatello e strano. IT è un film perdente. Un Loser.
Non ho bisogno di andare al cinema per sapere che IT 2 tratterà gli adulti con la stessa superficialità con cui aveva trattato i bambini, facendo cilecca sul punto della questione, ovvero su come loro siano cambiati da quando erano bambini e sul contrasto che questo crea con il ripetersi degli eventi.
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Carmine Sirico
2 anni fa
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Mike
2 anni fa
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Benito Sgarlato
2 anni fa
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Tommaso
2 anni fa
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Luca Colombo
2 anni fa
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Luca Colombo
2 anni fa
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Leonardo Innocenti
2 anni fa
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Giulia Scimone
2 anni fa
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Hanza
2 anni fa
Il secondo, da tutte le recensioni, che ho letto fa meno paura del primo. Lo andrò a vedere comunque e speriamo bene.
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