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Gli 8 killer più letali della Storia del Cinema

Il sicario cinematografico: silenzioso, letale e solitario. Una figura affascinante e attrattiva. Ma quali sono gli 8 assassini prezzolati più letali della Storia del Cinema? 

Si muove più volentieri di notte, quando il favore delle tenebre lo aiuta a nascondersi da occhi indiscreti mentre porta a termine le sue mortifere commesse.

 

Stiamo parlando proprio di lui: il sicario cinematografico.

Pagategli il giusto prezzo e si sbarazzerà dei rifiuti umani che non desiderate più vedere in questo triste mondo.

 

Quella del killer a pagamento è da sempre una figura affascinante che il Cinema mondiale ha proposto - a più riprese - mostrandoci la freddezza e le letali capacità di questi sciacalli prezzolati.

 

Nell'immaginario comune, il sicario è un uomo (o donna, basti pensare a Nikita di Luc Besson) solitario, taciturno, metodico e dotato di una disciplina ferrea che gli consente di tenersi lontano dalla polizia o dal mogano levigato di una cassa da morto.

 

 

[Sicario? Avete detto "sicario? Piuttosto: chi di voi deve 200 dollari al Dottor Schultz di Django Unchained?]
Killer Killer

Per citare il buon Neil McCauley (Robert De Niro), rapinatore professionista di Heat - La sfida, si tratta di quei soggetti che devono essere in grado di
"Non avere affetti o fare entrare nella tua vita niente da cui non possa sganciarti in 30 secondi netti se senti puzza di sbirri dietro l'angolo"

Ma se tutti gli assassini del "pianeta Cinema" avessero le stesse caratteristiche e abitudini sarebbe piuttosto noioso.

Proprio per questo, nel corso di anni di produzioni in celluloide, sceneggiatori e registi ci hanno regalato delle gustose - e violente - variazioni sul tema.

 

Dal killer "classico" come Raven de Il fuorilegge (1942) di Frank Tuttle si passa quindi a strumenti di morte appassionati dell'hagakure e di Rap, giocatori incalliti armati di monetina e bombola di aria compressa fino a taciturni individui amanti di botanica, latte e dolci bambine orfane di famiglie massacrate.

 

 

["Bruce Willis, in The Jackal muore!"... calmi, calmi! Non è colpa mia, prendetevela con Caparezza!]


Ci sono degli ammazzatutto che si sono guadagnati addirittura la possibilità di avere delle quadrilogie dedicate completamente a loro... a proposito: sapete quanti ne ha accoppati finora John Wick?

Coniugi letali (Mr. & Mrs. Smith, di Doug Liman, 2005), smembratori schizzati (Ichi the killer, di Takashi Miike, 2001), bounty hunter con gli speroni (Per un pugno di dollari, di Sergio Leone, 1964)…

 

Killer da piattaforma streaming (Polar, di Jonas Akerlund, 2019), assassini dagli occhi a mandorla in bianco e nero (La farfalla sul mirino, di Seijun Suzuki, 1967), recenti mercenari protagonisti di pellicole deliziose (Sicario, di Denis Villeneuve, 2015; Soldado, di Stefano Sollima, 2018).

 

O nostalgici sicari della mafia italoamericana (The Irishman, di Martin Scorsese, 2019)...

Qual è il vostro sicario preferiti?

Forza, sparat... ehm... ditecelo nei commenti!

 ma 

[Ehi, Killer Joe, gradiresti mica una deliziosa coscetta di pollo?]



Nella classifica a seguire abbiamo cercato di evitare l'inserimento di mercenari e affiliati a organizzazioni criminali (camorristi, yakuza, mafiosi russi e chi più ne ha più ne metta) dato che, in teoria, non sono individui dediti al singolo atto dell'omicidio quanto piuttosto dei mesterianti generici del mondo della malavita.

 

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Però, se anche tu sei stufo di un sistema che premia chi prende in giro il lettore con bait e fake news... beh, dai un'occhiata a Gli Amici di CineFacts.it!



Posizione 8

Léon (1994) - Léon

di Luc Besson

 

Non importa quanto si possa tentare di non pensare a lui sentendo la parola "sicario": Léon è necessariamente uno dei "professionisti della morte" più amati e famosi del grande schermo.

Taciturno, metodico, a tratti bambinesco e ruvido, ma con un cuore enorme.

 

Léon (Jean Reno), il suo incontro con Matilda (Natalie Portman) e lo scontro ferale con lo psicopatico Norman "EVERYOOOOONE" Stansfield (Gary Oldman) sono gli elementi di un film che non può non essersi incastrato nel cuore e nella mente dello spettatore.

In caso contrario, state all'occhio: Léon potrebbe decidere di portarvi un regalo da parte della sua giovane apprendista...

Posizione 7

Il buono, il brutto, il cattivo (1966) - Sentenza, "Il cattivo" 
di Sergio Leone

 

Quello sguardo.

La fulminea capacità di estrarre la pistola dalla fondina.

Il modo perverso e affascinante di giocare con la preda prima di affogarla nel suo stesso sangue.

 

Come si fa a non amare Sentenza (Lee Van Cleef)?

 

Nel trittico di personaggi indimenticabili raccontati dal nostro Sergio Leone in Il buono, il brutto, il cattivo, Sentenza è sicuramente il più feroce e brutale nei modi.

Non importa se lo scopo è incassare una taglia su una testa o cercare un tesoro sepolto in una tomba senza nome: Il Cattivo avrà ciò che vuole.

Come? Non siete d'accordo?

Va bene, l'avete voluto voi.

"Prigionieri! Cantate più forte!"

 

Posizione 6

Slevin - Patto criminale (2006) - Mr. Goodkat

di Paul McGuigan

 

Lo sapevate che Charlie Chaplin partecipò a un concorso per sosia di Charlie Chaplin a Montecarlo e arrivò terzo?

Beh, se lo sapevate, dimenticatelo: è una c*zzata

Ciò che c'è di vero invece sono le abilità "particolari" che guidano Mr. Goodkat (Bruce Willis) di Slevin fino al compimento dei suoi "lavoretti".


Con le pistole o a mani nude, sappiate che non lo vedrete nemmeno arrivare, e per voi sarà la fine.

Dolce, rapida e - quasi - indolore.

Neanche ve ne accorgerete.

Perché lui usa la mossa Kansas City: "quando loro guardano a destra e tu vai a sinistra"

Chevvelodicoafare.

 

Posizione 5

Collateral (2004) - Vincent

di Michael Mann

Supponiamo che voi siate dei tassisti di Los Angeles.

A un certo punto arriva questo tizio, un passeggero che vi paga moneta sonante in cambio di essere scorrazzato in giro per la città per tutta la notte.

Potreste pensare di aver fatto Bingo, no?

E invece vi siete tirati una terribile zappata sui piedi che porta il nome di Vincent (Tom Cruise).

Il sicario protagonista della narrazione di Collateral è un po' come Michael Mann, formidabile regista che lo portò sul grande schermo nel 2004: elegante, dotato dei giusti tempi di esecuzione e determinato a fare un lavoro eccellente.

Costi quel che costi.

Però, forse, era meglio caricare una prostituta ubriaca e sifilitica piuttosto che questo dispensatore di proiettili.

 

Posizione 4

Ghost Dog - Il codice del samurai (1999) - Ghost Dog

di Jim Jarmusch

 

Ghost dog (Forest Whitaker) è un bambinone nero convinto di essere un samurai del periodo Edo giapponese, quando in realtà è un sicario al servizio della mafia italo-americana.

Il servizievole guerriero armato di katana e pistole silenziate - come Léon - è un fervente sostenitore della disciplina, in questo caso dettatagli dai sacri precetti dell'Hagakure (un libro di massime dedicate al Samurai dalle quali si sprigiona lo spirito del Bushido) e deciso a comunicare con i committenti degli omicidi esclusivamente attraverso piccioni viaggiatori.

Personaggio buffo quello di Ghost Dog, capace di grande tenerezza, appassionato lettore e amante del gelato... ma non sottovalutatelo: a farvi fuori (anche sparando attraverso le tubature) è semplicemente un Maestro!

E poi come inserisce lui i cd di RZA nell'autoradio nessuno mai...

(Sapevate che dovrebbe arrivare una serie Tv sul nostro assassino paffutello preferito?)

 

Posizione 3

In Bruges - La coscienza dell'assassino (2008) - Ray e Ken

di Martin McDonagh


Due sicari al prezzo di uno.

Ray (Colin Farrel) è un killer che, dopo una commessa andata male, viene spedito dal suo capo (Ralph Fiennes) nella uggiosa Bruges, in Belgio, insieme al proprio partner Ken (Brendan Gleeson).

Fra la noia e una visita al museo dove contempleranno Il Trittico del Giardino delle Delizie di Hieronymus Bosch ("Il purgatorio è una via di mezzo. Non hai fatto proprio schifo ma non sei neanche stato un granché. Come il Tottenham"), i due si ritroveranno a fare i turisti in attesa di ulteriori indicazioni sul prossimo incarico.

Ken e Ray sono due sicari buffi, malinconici e - stranamente - pieni di umanità.

 

Un modo insolito di rappresentare degli assassini su commissione.

Dai, lo sappiamo che vorreste essere con loro per sentire Ray sbuffare, per l'ennesima volta: "...questa cazzo di Bruges!"

 

 

Posizione 2

Non è un paese per vecchi (2007) - Anton Chigurh

di Joel e Ethan Coen

Con quel parrucchino che ha impedito a Javier Bardem di sc***re per almeno due mesi, Anton Chigurh assomiglia più a un mostro, a un serial killer, piuttosto che a un professionista della morte.

Calmo, posato e di pochissime parole - ma con una ferocità nello sguardo che fa invidia allo zio Adolfo - Anton è un assassino mefitico, inesorabile come la morte che dispensa attraverso le biglie di acciaio che spara grazie alla sua inseparabile bombola.


Il classico soggettino che se ti entra in negozio è meglio non fare incazzare.

Qual è la cosa più grossa che avete perso a "testa o croce"?

 

Posizione 1

The Killer (1989) - Jeffrey "Topolino" Chow
di John Woo

 

Al primo posto di questa Top 8 non poteva che esserci lui: Jeffrey Chow (Chow Yun-fat), l'infallibile sicario del capolavoro action diretto da John Woo nel 1989.

 

Il killer della pellicola, in questo caso, è la perfetta rappresentazione dell'assassino in salsa neo-noir: elegante, professionale, letale e persino gentile.

 

Il suo incontro con l'innocente vittima Jennie (Sally Yeh) e il nemico/amico, l'ispettore "Dumbo" Li (Danny Lee) darà il via a una serie di esplosive reazioni a catena che animeranno il film - con un ritmo orchestrato in maniera pazzesca - fino al suo epico, memorabile, incredibile e gigantesco (qualche altra iperbole?) finale.

The Killer è leggenda, un film perfetto entrato a pieno diritto nella Storia del Cinema.


Esattamente come il suo sicario protagonista.

 

 



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