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Breaking Bad - 8 grandi citazioni per 8 grandi personaggi

8 personaggi e 8 battute che hanno segnato indelebilmente il cammino di Breaking Bad

Nel caso non ve ne siate accorti dopo aver letto questo articolo sbrodolante amore e malinconia per Breaking Bad, vi confermiamo che nella redazione di CineFacts.it c'è enorme attesa per l'imminente arrivo di El Camino - A Breaking Bad Movie. 

Così, per ammazzare le ultime ore di logorante attesa, ho deciso di continuare a percorrere la lunga onda dei nostri ricordi ambientati ad Albuquerque, New Mexico, proponendo una Top 8 legata alle migliori battute pronunciate dai protagonisti della serie AMC nel corso delle cinque stagioni andate in onda dal 2008 al 2013.

 

Breaking Bad, lo sapete meglio di me, è una produzione saldamente e brillantemente ancorata al proprio script. 

 

 

[Forza: ditelo voi]


L'intreccio ideato da Vince Gilligan è stato in grado di essere universalmente riconosciuto come eccellente dalla critica, acclamato da un pubblico enorme, oltre ad aver creato situazioni, dinamiche e frasi capaci di incastrarsi indissolubilmente nell'immaginario collettivo (anche nei contesti più inaspettati).

 

La classifica a seguire, tuttavia, ha una particolarità: le citazioni non sono state scelte in maniera randomica - o peggio ancora con la sterile idea di selezionare le più memorabili in quanto tali ("I am the one who knocks!") - bensì indicando battute che rappresentino appieno la caratterizzazione dei personaggi, il loro pensiero o le trasformazioni subite nel corso della storia.

 

8 grandi citazioni per 8 grandi personaggi: Walter, Jesse, Mike, Gus, Hector, Skyler, Hank e Saul.

 

Ready, bitches?!

 

[Nota al lettore: le citazioni sono riportate in inglese. Non perché io sia un crociato della lingua originale a discapito del doppiaggio, ma perché Breaking Bad è davvero uno di quei prodotti che devono essere gustati nella lingua nativa, sia per l'attenzione certosina ai dialoghi sia per le straordinarie interpretazioni degli interpreti che gli danno vita]

 



Posizione 8

 


Jesse Pinkman - "I made you my bitch!" 

Stagione 4, episodio 7: Problem Dog

Diretto da: Peter Gould
Scritto da: Peter Gould

 

Personalmente ritengo questo momento uno dei più significativi e tragici del percorso narrativo legato a Jesse Pinkman (Aaron Paul), se non dell'intera serie.

Il rapporto con il padre/mentore Walt è ai minimi storici e i fantasmi che perseguitano il giovane socio di Heisenberg si fanno sempre più insistenti e dolorosi: le morti di Jane e Gale hanno un peso insopportabile.

Come se ciò non bastasse, Mr. White chiede a Jesse di vestire per la seconda volta i panni del sicario per avvelenare Gus.


L'unica soluzione è la vacuità del nulla. L'isolamento nella folla di rave party perpetui organizzati in una casa ormai trasformata in squat-house, nei videogiochi e in sciocche marachelle come rubare piccole dosi di meth dai lotti prodotti in laboratorio per poi rivenderle agli ex tossici del suo gruppo di sostegno.

 

Ed è qui che, per dirla "alla Fight Club", noi spettatori diventiamo "l'angosciante consapevolezza di Jesse".

Dopo aver confessato di aver abbattuto il Problem Dog (cane problematico) che dà il titolo all'episodio, ossia Gale, Jesse urla al terapista/capogruppo come lo abbia preso in giro, approfittandosi di lui per vendere droga ai suoi pazienti. 

Perché è marcio, irrecuperabile.

Ora lo sa, e vuole che tutti se ne accorgano.

 

Jesse: So no matter what I do, hooray for me because I'm a great guy? It's all good?

No matter how many dogs I kill, I just, what, do an inventory and accept?!

I mean, you backed your truck over your own kid and you, like, accept?! What a load of crap!

(Quindi non importa cosa io faccia, urrà per me perché sono un bravo ragazzo? È tutto a posto?

Non importa quanti cani io uccida, io posso, cosa, fare un elenco e accettarlo?

Voglio dire, tu hai investito col furgone tua figlia e tu, tipo, lo accetti? Che montagna di c*zzate!)

 

Terapista: Hey, Jesse, I know you're in pain...

(Ehi, Jesse, lo so che stai soffrendo...)

 

Jesse: No, you know what? Why I'm here in the first place is to sell you meth!

You're nothing to me but customers! I made you my bitch! You okay with that?

Huh? You accept?

(No, sai cosa? Il vero motivo per cui sono qui è per vendervi meth!

Voi per me non siete altro che clienti! Ti ho fatto diventare la mia puttanella! Ti sta bene?

Eh? Lo accetti?)

 

Terapista: No.

 

Jesse: About time...

(Era ora...)

 

Posizione 7



Hector Salamanca - "La familia es todo" 

Stagione 3, episodio 7: One Minute

Diretto da: Michelle Maclaren
Scritto da: Thomas Schnauz

 

Il personaggio di Hector Salamanca (Mark Margolis), al netto di fastidiose scampanellate e divertenti insulti alla DEA, nella sua linearità malvagia e perversa è uno dei più affascinanti della serie.

"Tio" Hector, infatti, è l'alfiere modello della "vecchia scuola" di narcotrafficanti appartenenti al cartello messicano.

 

Un uomo sì sregolato, che di quando in quando si concede un'irriverente pisciatina nella piscina del proprio boss, Don Eladio, ma comunque dominato da un sacro codice improntato all'onore, alla disciplina criminale e, ovviamente, alla famiglia.

 

Il settimo episodio della terza stagione, in questo senso, è più che esplicativo: l'apertura, affidata a un flashback, vede come protagonisti i letali gemelli messicani Lionel e Marco da bambini e loro zio. 

 

Hector è al telefono e dice all'interlocutore di non fidarsi del sudamericano e "gallina" (molto probabilmente si riferisce a Gustavo Fring).


Dopo un dispetto fra bimbi, uno dei due dice allo zio che desidera che il fratello muoia.

L'uomo, a questo punto, affonda la testa del nipote in una bacinella d'acqua e ghaccio, mostrando al bambino cosa significhi desiderare la morte di un parente e le conseguenze che ne derivano.

 

L'avvertimento feroce e cristallino:

"La familia es todo"

 

Posizione 6

 

 

Skyler White - "Someone has to protect this family from the man who protects this family" 

Stagione 4, episodio 6: Cornered

Diretto da: Michael Slovis
Scritto da: Gennifer Hutchinson

 

Questo è uno dei pochi momenti di Breaking Bad in cui Skyler White (Anna Gunn) riesce a risvegliarsi dal torpore e dalla difficoltà - i più maligni potrebbero dire "codardia" - derivate dall'essere la moglie di un malato terminale, megalomane e neo Signore della Droga.

 

In seguito alla scoperta delle "attività extracurricolari" di Walt, Sky è finalmente decisa al tutto per tutto per proteggere la propria famiglia.

 

Dopo essersi recata con la neonata Holly al Four Monuments Corner (forse per decidere se scappare insieme ai figli in uno dei 4 stati confinanti? Il lancio della moneta che atterra per due volte atterra nella sezione del Colorado - e poi spostata da Skyler nel quadrante del New Mexico - sembrerebbe far pensare di sì), Skyler torna a casa indirizzata da una sorte auto-indotta (aiutati che Dio t'aiuta) verso i propri doveri di madre.

 

Qui trova Walt e la sua ultima bravata: le due automobili sportive comprate per se stesso e il figlio Junior.

Conscia che, il giorno dopo, quando dirà al figlio che le auto sono state restituite farà per l'ennesima volta la figura della "madre s***nza", spiega a Walt che, dopotutto:

 

"Someone has to protect this family from the man who protects this family" 

(Qualcuno deve proteggere questa famiglia dall'uomo che protegge questa famiglia)

Posizione 5

 

 

Mike Ehrmantraut - "You are a time bomb" 

Stagione 5, episodio 2: Madrigal

Diretto da: Michelle MacLaren
Scritto da: Vince Gilligan

 

Mike Ehrmantraut (Jonathan Banks) è sempre stato un volpacchione.

 

E in questo dialogo con Walt c'è tutta la scaltrezza dell'ex poliziotto corrotto di Philadelphia.

Tutta la sua capacità di vedere fra le pieghe degli eventi, fra l'avidità e l'ambizione smisurate di Heisenberg.

 

Gus è andato, il laboratorio è andato.

L'operazione intera è andata.


A questo punto, Jesse e Walter si presentano a casa di Mike per cercare di convincerlo a mettere su un'altra organizzazione di produzione e distribuzione di metanfetamina.

"Saremo i proprietari, non impiegati" e la fetta della torta sarà molto più grossa, propone il chimico.

 

Con la flemma che contraddistingue il personaggio dall'inizio alla fine del suo percorso narrativo, Mike risponde col più classico dei "thanks, but no, thanks".

 

Aggiungendo poi la premonizione - più che azzeccata - rispetto all'esplosiva sorte di Walter White.

 

"You. Are trouble.
I'm sorry the kid here doesn't see, but I'm sure he'll do.
You are a time bomb. Tick, tick, ticking.

And I've no intention to be around to the boom"

(Tu. Tu significhi problemi.

Mi spiace che il ragazzo qui non lo veda, ma sono sicuro che lo farà.

Tu sei una bomba ad orologeria. Tic, tic, ticchettante.

E non ho nessuna intenzione di essere qua attorno quando ci sarà il boom) 

Posizione 4

 

 

Saul Goodman - "Yo, Adrian!" 

Stagione 3, episodio 7: One minute

Diretto da: Michelle MacLaren
Scritto da: Thomas Schnauz

 

In questa battuta c'è tutto lo spirito di Saul Goodman (Bob Odenkirk).

E anche quello di James McGill, a ben vedere.

 

Sarcasmo, parlantina, citazionismo cinefilo (conosciuto in Breaking Bad e approfondito poi in Better Call Saul) e capacità di improvvisazione.
Jesse è stato appena pestato come una piñata da Hank ed è in un letto d'ospedale con una faccia da incontro di pugilato andato troppo per le lunghe.

 

Saul, appena visto il ragazzo, comprende immediatamente qual è la valenza di quel viso gonfio: è una "carta esci gratis di galera".


E ciò è decisamente positivo per il suo assistito, ma soprattutto per se stesso, visto che l'episodio gioca a suo favore garantendogli la possibilità di continuare a fare soldi con i suoi due clienti preferiti.

 

Dicevamo che Saul/Jimmy è un cinefilo, giusto?

Quindi perché non usare il film che lanciò Sylvester Stallone nell'olimpo dello star system hollywoodiano per tirare su il morale a Jesse?

"Yo, Adrian, Rocky called, he wants his face back!"

(Ehi, Adriana, ha chiamato Rocky, vuole indietro la sua faccia!)

Posizione 3

 

 

Hank Schrader - "You are the smartest person I ever met" 

Stagione 5, episodio 14: Ozymandias

Diretto da: Rian Johnson
Scritto da: Moira Walley-Beckett

 

Hank il bonaccione. Hank il poliziotto di ferro.

Hank il segugio inarrestabile, a tratti anche un po' ingenuo.

 

Chi non ha amato il personaggio di Hank Schrader (Dean Norris)?

 

In questa battuta c'è l'orgogliosissimo e doloroso saluto di Hank a Walter (e a tutti noi spettatori con il kleenex in mano).


Con la pistola del neo-nazi Jack puntata alla testa, l'agente della DEA si rifiuta di implorare per la propria vita, non cede all'accordo infame (e impossibile) e si concede persino il motto di arguzia - persino un po' affettuoso nei confronti del cognato - prima di abbracciare una morte inevitabile.

 

"You're the smartest guy I ever met, and you're too stupid to see he made up his mind 10 minutes ago"

(Sei la persona più intelligente che abbia mai conosciuto, ma sei troppo stupido per capire che lui ha già fatto la sua scelta 10 minuti fa)

Bang.

Lacrime.

Posizione 2



Walter White - "I won" 

Stagione 4, episodio 13: Face Off

Diretto da: Vince Gilligan
Scritto da: Vince Gilligan

 

"Ho vinto".

Due parole che Walter White aspettava di poter pronunciare dopo un'intera vita fatta di frustrazione, sconfitte e avversità del destino.

Due parole che rappresentano anche il cambiamento del personaggio, ormai definitivamente abbandonato alla sua metà malvagia.

 

Una battuta semplice, splendidamente enunciata da Bryan Cranston che, attraverso la propria interpretazione, riesce a far capire allo spettatore come Walter sia ormai completamente trasfigurato nel leggendario Heisenberg.

Un'affermazione che, ideologicamente, apre la strada al feroce e orgogliosissimo "Say my name!".

 

La partita a scacchi con Gus è conclusa: il proprietario di Los Pollos Hermanos è caduto nella trappola tesa da Mr. White, finendo con l'esplodere insieme al suo più vecchio e temibile nemico, Hector Salamanca.


Skyler, preoccupata dai telegiornali che parlano della morte di Fring, telefona al marito per assicurarsi che stia bene.

 

Invece che rassicurarla, magari concederle un moto d'affetto, o persino dirle che ora è libero, che non dovrà più cucinare, alla domanda "Walt, che è successo?", risponde con quel granitico e pesantissimo

"I won"

Posizione 1

 

 

Gus Fringe - "I will kill..." 

Stagione 4, episodio 11: Crawl Space

Diretto da: Scott Winant
Scritto da: Sam Catlin, George Mastras

 

La scena preferita di Giancarlo Esposito, interprete di quello che, secondo il mio modesto parere, è uno dei personaggi più interessanti e meglio scritti di Breaking Bad: Gustavo Fring.

 

Gus è un samurai-zen, un camaleonte, una maschera perpetua sul volto di un uomo di cui, giocoforza, si sa pochissimo.

I flashback del suo passato ci regalano dei frammenti intensissimi dell'orrore che lo ha condotto ad essere uno dei criminali più potenti e feroci del nord America.

 

Esposito, nel corso delle stagioni di Breaking Bad e Better Call Saul che lo vedono chiamato in causa, regala al suo personaggio delle sfumature leggerissime, semi-impercettibili, quasi come se Gilligan gli avesse suggerito di far indossare al suo Gus il sorriso della sfinge.

 

Proprio per questo motivo la scena selezionata per il primo posto di questa classifica ha un valore inestimabile.


È un tesoro raro: pochi secondi in cui il signore della droga fa cadere la sua maschera onnipresente, mostrandoci il vero volto di un uomo che, a tutti gli effetti, è il risultato del mondo corrotto e violento in cui ha navigato per anni.

 

Jesse ha ormai preso il posto di Mr. White e, anche se il ragazzo lo detesta, non vuole morto il suo ex professore.

 

Fine dei giochi.


"You're done" (Sei finito), dice Gus a Walt.

Non dovrai più incontrare Jesse. Non farti più vedere.

"Oppure... cosa?", replica mr. White. Che farai? 

Già. Altrimenti cosa farà Gus?

"I will kill your wife, I will kill your son... I will kill your infant daughter"

(Ucciderò tua moglie, ucciderò tuo figlio... ucciderò la tua bimba appena nata)

 

...e quella chiusura, quasi sussurrata - come se Gus non volesse far sentire l'orrore di cui è capace agli scagnozzi che ha intorno - è la ciliegina su una sequenza perfetta.

 

Sicuramente una delle più belle di quel capolavoro che risponde al nome di Breaking Bad.  

 



Chi lo ha scritto

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1 commento

Adriano Meis

4 anni fa

Orrore! Grazie per la segnalazione del refuso!

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