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8 invadenti product placement della Storia del Cinema

Vuoi pubblicizzare la tua marca di sigarette o l'ultimo modello di decapottabile che hai prodotto? Sbattile in un film! 

Uno degli strategemmi più vecchi del mondo per pubblicizzare un brand commerciale è quello di ricorrere alla "pubblicità indiretta" meglio conosciuta dagli anglofoni come product placement: il Cinema, da sempre, non è certo esente da questa pratica.


In cosa consiste il product placement?

 

Semplice: si prende una valigetta piena di dollari, la si consegna ai produttori di un film, si diventa sponsor della produzione e in cambio, come per magia, i protagonisti della storia diventeranno accaniti fumatori del tuo eccellente tabacco tostato, berranno il distillato invecchiato nelle tue botti o guideranno i bolidi prodotti dalle tue fabbriche indiane.

 

I casi più estremi di product placement vedono addirittura il marchio pubblicizzato come protagonista delle pellicole: un caso emblematico è quello de Il piccolo grande mago dei videogames, film del 1989 diretto da Todd Holland, che risulta essere quasi un gigantesco spot della Nintendo.

 

I casi più eclatanti di product placement sono legati all'industria del tabacco che negli anni '30 e '40 aveva a libro paga un grande numero di divi i quali, nelle pellicole in cui recitavano, fumavano senza sosta mettendo in bella mostra i principali marchi di sigarette.

 

Capite bene che avere Clark Gable, Bette Davis, John Wayne, Spencer Tracy, Gary Cooper (e tanti altri) come testimonial delle proprie bionde cancerose poteva essere un bel vantaggio.

 

Nella Storia del Cinema ce ne sono di spudorati, come gli occhiali Ray-Ban in Top Gun, mossa che salvò l'azienda dal fallimento, così come anche di product placement che in realtà non lo sono: la FedEx in Cast Away si vede scritta enorme, eppure contrariamente a quello che si potrebbe pensare nessuno della società di spedizioni sborsò un centesimo per avere il proprio brand nel film.

 

Il product placement può anche essere utilizzato per creare un easter egg: in Shining di Stanley Kubrick vediamo il protagonista farsi un bel bicchiere di Jack Daniel's Tennessee Whiskey.

Se pensiamo al nome del personaggio di Nicholson, Jack, e a quello del figlio, Danny, ecco che tutto acquista un senso diverso. 

 

Quello del product placement è un argomento controverso, su cui si è dibattuto e si dibatte ancora molto, anche in chiave umoristica, con registi che si divertono a prendere in giro questa pratica commerciale.

 

Basti pensare alle sigarette Red Apple, alla catena di fast-food Big Kahuna Burger di Quentin Tarantino o alla Chango Beer di Robert Rodriguez, o ancora all'uso sardonico che David Fincher fa del marchio Starbucks in Fight Club

Abbiamo selezionato 8 casi di product placement particolarmente invadenti: voi ci avete mai fatto caso?

Quali altri vi vengono in mente?



Posizione 8

Atomica Bionda

David Leitch, 2017

 

Vodka Stolichnaya

Non passano neanche quattro minuti dall'inizio del film e la bellissima Charlize Theron se ne versa subito un generoso bicchiere con ghiaccio.

 

La celebre vodka russa è spesso inquadrata, viene ordinata al bancone del bar e offerta a più riprese alla protagonista.

Durante la proiezione in sala, ricordo di aver temuto che arrivasse la maschera del cinema per domandarmi: "Stoli con ghiaccio?"

Stoli è sponsor anche dell'ultimo film di Quentin Tarantino.

 

Anche se in C'era una volta a... Hollywood non abbiamo visto Leonardo DiCaprio e Brad Pitt sorseggiare abbondanti dosi di vodka. 

 

Posizione 7

Matrix Trilogy

The Wachowskis, 1999/2003

 

Nokia/Samsung

Per entrare e uscire dal mondo fittizio di Matrix è necessaria una linea telefonica e cellulari per coordinarsi con gli operatori che si trovano nel mondo reale.

 

Potevano le principali case di produzione di apparecchiature telefoniche lasciarsi sfuggire questa ghiotta occasione?

No di certo.

Neo, Trinity, Morpheus e compagni, nel corso della trilogia, sfoggiano alcuni dei modelli di punta dell'epoca di Nokia e Samsung.

 

Se una telefonata non allunga la vita, sicuramente ingrossa il portafogli. 

 

Posizione 6

Saga di James Bond - 007

Vari, 1964/2020

 

Aston Martin

La migliore spia di Sua Maestà non poteva che guidare un bolide potente, elegante e - ovviamente - britannico.


Così, a partire dal 1964 con il terzo film della saga - 007 Missione Goldfinger con James Bond interpretato da Sean Connery - fino al prossimo No Time To Die con Daniel Craig, il rombo dell'automobile dell'agente segreto più famoso del mondo del cinema porta una sola firma: Aston Martin, con una spiccata predilezione per il modello DB5. 

 

Curiosità: la Aston Martin DB5 guidata da Connery in Goldfinger è stata venduta all'asta nel 2019 per quasi 6 milioni di euro.

Non male come product placement a distanza di mezzo secolo. 

 

Posizione 5

Saga di James Bond - 007

Vari, 1962/2020

 

Martini & Rossi


Ancora lui, ancora James.

Se penso a 007, automaticamente ripeto la presentazione più iconica della Storia del Cinema "Il mio nome è Bond... James Bond".

Ma c'è un'altra battuta che, a suon di essere ripetuta, è stata inculcata nella memoria di milioni di spettatori di tutto il mondo:
"Vodka Martini: agitato, non mescolato"


Lo so, è solo uno degli ingredienti principali del Vodkatini, ma è indubbio che il buon Bond - come si può notare dalla foto - abbia una grande passione per il Martini.

 

Citato fin dal primo film del 1962 - Agente 007 Licenza di Uccidere - il Martini è anche protagonista di un vero e proprio cocktail inventato da Ian Fleming, creatore di James Bond: il Vesper, che prende il nome da una della più famose Bond-Girl, è un cocktail composto da gin, vodka e Lillet Blanc. 

 

Sapete già come chiederlo al vostro barman di fiducia. 

 

Posizione 4

Solo gli amanti sopravvivono

Jim Jarmusch, 2013

 

Apple iPhone


Va bene che i vampiri rappresentati nel film del 2013 di Jim Jarmush sono moderni, tecnologici e poco inclini a farsi rincorrere da folle inferocite armate di trecce d'aglio e paletti di frassino.

 

Ma l'utilizzo (e le inquadrature dedicate) ai popolari dispositivi creati da Steve Jobs è stato - forse - un po' troppo insistito.

 

iPhone è anche al centro di una rivelazione di poco tempo fa: pare che Apple conceda l'utilizzo dei 'melafonini' nei film, e faccia product placement in merito - solo se a utilizzarli sono i personaggi buoni dei film. 

I cattivi non possono usare iPhone. 

 

"Think different"... and think Apple? 

 

Posizione 3

Io, robot

Alex Proyas, 2004

 

Converse


Quali possono essere le scarpe più comode per dare la caccia a dei temibili robot assassini?

 

Will Smith non ha alcun dubbio: le Converse.

Le scarta, le indossa e le ammira...

 

Le Nike MAG di Ritorno al futuro - Parte II?

Nah, dimenticatele: sono obsolete.

 

Nell'universo fantascientifico di Isaac Asimov c'è spazio solo per le intramontabili All Star. 

 

Posizione 2

L'uomo che cadde sulla Terra

Nicolas Roeg, 1976

 

Beefeater


David Bowie cade sulla Terra e deve sbrigarsi a comprendere usi e costumi dell'essere umano per potersi integrare al più presto.

 

C'è solo una cosa che gli appare lampante fin da subito: uomini e donne del nostro pianeta parrebbero bere quasi esclusivamente gin.

Specialmente uno in particolare.

Una volta conclusa la visione del film vi assicuro che avrete un'incontrollabile voglia di un bel bicchiere di Beefeater

 

Posizione 1

Velluto Blu

David Lynch, 1986

 

Heineken

Anche se nel 2007 il nostro caro David Lynch, su precisa domanda di un intervistatore: "Cosa ne pensa del product placement nel cinema?" rispose "Bullshit. Total, fuckin', bullshit", il film del 1986 del regista statunitense è un trionfo di pubblicità indiretta.

I protagonisti la bevono, dichiarano che è la propria birra preferita e addirittura si scandalizzano se qualcun'altro non l'ha mai assaggiata:

Jeffrey Beaumont - Buona la Heineken! Ti piace la Heineken?

Sandy Williams - Beh, non l'avevo mai bevuta prima d'ora...

Jeffrey Beaumont - Mai bevuta prima d'ora?!

E se Dennis Hopper/Frank, nel corso del film, schifa la bionda olandese in favore di un'altra marca, fa lo stesso: non importa come, l'importante è che si parli della Heineken! 

 



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3 commenti

Terry Miller

11 mesi fa

Mi ricordavo molto bene quello di Matrix, le inquadrature non lasciavano scampo.
Avrei inserito anche il primo Transformers di Michael Bay, perché tra marchi di auto, telefoni e pure la Xbox c'è l'imbarazzo della scelta

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Marco Natale

4 anni fa

Peggio del Fernet Branca di Alfred in The Dark Knight Rises?

Rispondi

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Marco Natale

4 anni fa

Almeno c'è JJ Abrams che mette in evidenza brand inventati come la bevanda Slusho! e altri

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