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8 film con Robert Pattinson per demolire i pregiudizi

Quanti altri attori possono vantarsi di aver lavorato con David Cronenberg e Werner Herzog? 

Robert Pattinson, attore londinese classe 1986, è riuscito a uscire dalla prigione di una carriera precostituita che sembra ingabbiare la maggior parte degli attori che hanno successo in giovane età.

 

Il bel vampiro di Twilight e il coraggioso Cedric Diggory di Harry Potter e Il calice di fuoco è diventato ormai adulto: oggi possiamo urlare a gran voce che Robert Pattinson è uno degli attori più importanti della sua generazione. 

 

Da icona delle copertine della rivista Cioè tanto care a chi è nato negli anni '90 ad attore affermato, icona di stile e principe punk del Cinema indipendente: un percorso circolare vede Pattinson esordire come il più iconico dei Tassorosso in Harry Potter - nel 2006 c'era chi era innamorato di Cedric Diggory e chi mente - e tornare al Cinema mainstream con The Batman nel 2021.

 

 

[Robert Pattinson in un servizio fotografico per GQ]

 

I cinefili più rodati sono da tempo consapevoli delle sue capacità attoriali, ma il nichilista uomo pipistrello del film di Matt Reeves, d'altro canto, ha confermato definitivamente l'appeal di Robert Pattinson per il grande pubblico.

 

Non erano bastati Tenet (2020) di Christopher Nolan e Le strade del male (2020), film di Antonio Campos distribuito da Netflix, per fugare ogni dubbio. 

 

"La prima sequenza è così stridente rispetto a qualsiasi altro film di Batman, ha una sorta di ritmo completamente diverso.

Era quello che Matt diceva fin dalla prima riunione che abbiamo fatto: “Voglio fare un noir poliziesco anni ’70, come La conversazione. Ho’ supposto che intendesse il mood board o qualcosa del genere, l’atmosfera.

Ma fin dalla prima ripresa, ho capito, 'Oh, questo è veramente un poliziesco'.

 

E mi sento un idiota, perché non sapevo nemmeno che Batman fosse ‘il più grande detective del mondo’; non lo avevo mai sentito definire così in vita mia, ma è molto azzeccato.

Proprio perché ci sono molte situazioni in cui sta tra i piedipiatti. Normalmente, quando vedi Batman, arriva e tira botte.

 

Ma ha dei dialoghi e ci sono scene cariche di emozione, che non penso ci siano state in nessun altro film".

[Su The Batman: da un'intervista di Robert Pattinson a GQ]

 

[Il trailer di The Batman]

 

 

Nei quindici anni che sono passati da Twilight a The Batman molte cose sono cambiate, l'ennesima dimostrazione del fatto che di un viaggio è interessante il percorso più che la meta.

 

La storia di Pattinson ci insegna quanto sia utile strabuzzare gli occhi, guardare al di là dell'ampio orizzonte del pregiudizio; del resto se c'è qualcosa per cui possiamo ringraziare la saga cinematografica tratta dai romanzi di Stephenie Mayer è proprio il lancio delle splendide carriere di Robert Pattinson e Kristen Stewart

 

Anche l'attore londinese odiava il personaggio di Edward Cullen; d'altra parte chi al posto di un giovane attore all'inizio della propria carriera avrebbe rifiutato di salire su una rampa di lancio così popolare?

Teen drama romance fantasy che sia, senza Twilight oggi non staremmo parlando di Robert Pattinson. 

 

"Secondo me è piuttosto evidente: è chiaro che Edward un giorno andrà fuori di testa e sparerà a qualcuno, è uno di quei tipo che hanno un’aura da ex assassino.

Uno di quei personaggi instabili al punto da diventare quasi insopportabili. Più leggevo la sceneggiatura e più lo odiavo, quindi è così che l’ho interpretato: come un maniaco-depressivo che odia se stesso.

 

Inoltre ha ben 108 anni ed è ancora vergine, è piuttosto ovvio che abbia dei seri problemi"

[Su Twilight: da un'intervista di Robert Pattinson a Esquire]

 

[Il trailer di Tenet]

 

 

Robert Pattinson è riuscito a trascendere il suo status di sex symbol, tant'è che sembra non avere mai timore di imbruttirsi per interpretare personaggi problematici e inquieti.

 

Non sono tanto i repentini cambi di peso o le particolari trasformazioni fisiche a rendere iconici alcuni dei suoi ruoli, ma il modo in cui gioca con gli accenti, l'inflessione della voce, nonché con l'andatura e la postura.

In ogni caso, a discapito di ciò che ha dichiarato per la rivista Observer l'attore stesso, non è vero che "non sa davvero come recitare"

 

Bando alle ciance e basta con le lodi fini a se stesse, è il momento delle prove. 

 

Non solo Reeves e Nolan: ecco 8 film - rigorosamente in ordine cronologico - in cui Robert Pattinson ha mostrato la sua professionalità.

 

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Posizione 8

Cosmopolis

di David Cronenberg, 2012 

 

Spoiler: David Cronenberg sarà presente due volte in questa Top 8. 

 

Il regista canadese, interessatosi a Pattinson dopo la visione di Bel ami - Storia di un seduttore (2012) e Come l'acqua per gli elefanti (2011), ha guardato persino tutta la saga di Twilight per conoscere meglio il giovane attore. 

David Cronenberg adatta l'omonimo romanzo di Don DeLillo, Pattinson è protagonista assoluto e l'incarnazione gelidamente perfetta e matematicamente distruttiva del tardo-capitalismo. 

 

Putrefazione e lusso, deformazione della carne e dello spirito sono solo alcuni dei nuclei tematici di Cosmopolis: ancor più che nel corale Maps to the Stars (2014), qui l'attore dà prova di saper traslare sullo schermo il flusso di (non) coscienza del giovane multimilionario Eric Packer.

 

Disponibile su RaiPlay con pubblicità 

 

Posizione 7

The Rover

di David Michôd, 2014

 

Siamo in un futuro post-apocalittico in seguito al tracollo definitivo dell'economia della società occidentale. 

 

Guy Pierce è Eric, un uomo che va alla disperata ricerca della sua auto che gli è stata rubata. Ad aiutarlo ci sarà Rey, un ragazzo abbandonato dalla sua gang criminale, interpretato proprio da Robert Pattinson.  

Inadeguato, taciturno e sempre con lo sguardo basso, perfettamente immerso in un contesto che sembra non avere via d'uscita; in questo lungometraggio l'attore britannico mostra di essere più di un idolo dei teenager e che Cosmopolis non era una semplice eccezione.

 

Robert Pattinson ha lavorato nuovamente con il regista australiano per Il re (2019), liberamente ispirato all'Enrico V di William Shakespeare, con protagonista Timothée Chalamet

 

Disponibile su Prime Video, su Chili con pubblicità, su Rakuten TV con pubblicità  

 

Posizione 6

Maps to the Stars

David Cronenberg, 2014

 

Maps to the Stars si allontana dai canoni del body horror che hanno reso celebre l'autore canadese, ma non è esente da una rappresentazione cinica e violenta - fisicamente e moralmente - della società occidentale: in particolare in questo film il bersaglio è il bisogno perenne di approvazione, la malattia incurabile insita nello star system. 

 

"Tratta di bambini che diventano star.

È molto divertente, e molto molto oscuro", disse a riguardo David Cronenberg, che impiegò cinque anni a trovare i finanziamenti per questo lungometraggio. 

 

In questo lungometraggio corale Robert Pattinson recita al fianco di Julianne Moore, John CusackMia Wasilowska nel ruolo dell'autista e aspirante attore Jerome Fontana. 

 

Disponibile a noleggio su Google Play, Chili e Rakuten TV 

 

Posizione 5

Queen of the Desert

Werner Herzog, 2015 

 

Queen of the Desert è un film biografico basato sulla vita della viaggiatrice, scrittrice, archeologa e politica britannica Gertrude Bell, vissuta tra l’Ottocento e il Novecento, una donna intrapendente e coraggiosa interpretata magistralmente da Nicole Kidman

 

Per quanto Queen of the Desert non sia il primo film che salta in mente quando si parla di Werner Herzog, è indubbio che collaborare con un gigante di tale importanza nella Storia del Cinema sia stata una svolta brillante nel curriculum di Robert Pattinson. 

 

L'attore, all'epoca ventinovenne, in Queen of the Desert interpreta Thomas Edward Lawrence, militare, agente segreto, archeologo e scrittore britannico realmente esistito.

 

Disponibile su Prime Video e su Rakuten TV con pubblicità  

 

Posizione 4

Good Time

di Josh e Benny Safdie, 2017 

 

Robert Pattinson è Connie Dikas, un delinquente di poco conto che convince il fratello minore affetto da disabilità - interpretato dallo stesso Benny Safdie - a partecipare a una rapina in banca.

Le cose ovviamente non andranno come previsto: Connie infatti si ritroverà faccia a faccia con le conseguenze delle sue azioni. 

 

La macchina a mano segue le vicende dei due fratelli, in particolare il personaggio di Robert Pattinson, magnetico e stralunato, spesso investito dalle luci del neon, con gli occhi sgranati, i capelli maldestramente ossigenati e la barba incolta.

 

A riprova della bravura dell'attore va detto anche che Pattinson e Safdie erano gli unici ad avere uno script, mentre gli altri interpreti erano invitati a improvvisare; i due protagonisti nonostante avessero imparato un copione si sono mostrati all'altezza di reagire con spontaneità all'improvvisazione dei loro colleghi.

 

Disponibile su Netflix 

 

Posizione 3

High Life

di Claire Denis, 2019 

 

Niente sparatorie, astronavi e spade laser per lo sci-fi esistenzialista di Claire Denis: la regista infatti rientra tra tutti quegli autori che seguendo l'eredità di Stanley Kubrick e di Andrej Tarkosvskij - in questo caso più del secondo - hanno scelto la fantascienza come mezzo per raccontare l'essere umano in relazione all'ignoto, a se stesso e al senso della vita. 

 

Robert Pattinson è Monte, il protagonista di High Life, uno dei criminali condannati all'ergastolo offertisi volontari per degli esperimenti su nuove forme di riproduzione e ricerca di risorse energetiche.

 

Senza dilungarsi nei dettagli di trama, nel film vediamo come l'istinto di conservazione e l'amore genitoriale, mai declinato nelle sue forme più patetiche, permettono a Monte di sopravvivere al resto dell'equipaggio.

In questo film Robert Pattinson è affiancato da Juliette Binoche e Mia Goth

 

Claire Denis e l'attore lavoreranno ancora insieme in The Stars at Noon

 

Disponibile a noleggio su Apple TV, Google Play, Rakuten TV, Chili e TIMVision 

 

Posizione 2

The Lighthouse

di Robert Eggers, 2019

 

"Faccio costantemente una valutazione dei rischi, una cosa che fa impazzire tutti, cercando di prevedere ogni singolo elemento che potrebbe verificarsi.

Poi alla fine dico semplicemente: 'Ah, vaffanculo! Farò il guardiano del faro che si scopa una sirena e basta! Penso che sia la mossa giusta!' "

Robert Pattinson ha innegabilmente avuto ragione a seguire il suo istinto: il secondo film di Robert Eggers - un horror in bianco e nero, formato 1.19:1, recitato in gergo ottocentesco - sembrava un vero azzardo, ma si è rivelato un film più che riuscito. 

 

Inoltre recitare a fianco a una leggenda come Willem Dafoe avrebbe rischiato di eclissare la sua interpretazione. 

 

Come si suol dire "high-risk, high-reward"ubriacarsi, mangiare fango e farsi la pipì addosso sul set è stato proficuo: forse è ancora presto per definirlo capolavoro, ma ciò che è certo è che The Lighthouse sia già un cult. 

 

Disponibile a noleggio su Apple TV, Microsoft Store e Amazon Store

 

Posizione 1

Waiting for the Barbarians

di Ciro Guerra, 2020 

 

Waiting for the Barbarians è il primo film in lingua inglese del colombiano Ciro Guerra, che aveva ottenuto una candidatura agli Oscar 2016 per El Abrazo de la Serpiente

 

In un avamposto di frontiera, amministrato da un saggio magistrato interpretato da Mark Rylance,  le popolazioni autoctone vivono in pace con i nomadi che si trovano al di là delle mura.

Questa pace verrà infranta dall'arrivo di alcuni poliziotti dalla capitale, tra cui il colonnello Joll - uno degli ultimi ruoli di Johnny Depp - e l'ufficiale Mandel, interpretato proprio da Robert Pattinson.

 

In questo film che racconta con perizia il concetto di capro espiatorio e di isteria collettiva Robert Pattinson ha uno screen time limitato ma memorabile, e proprio per questo è meritevole di essere citato. 

 

Disponibile su Prime Video 

 



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1 commento

Terry Miller

11 mesi fa

Tutte le volte che sento qualcuno parlare di Pattinson solo come quello di Twilight mi prudono le mani. Posso capire che tu non sia talmente appassionato di cinema da andare a vederti film non solamente per il grande pubblico, ma almeno non etichettare qualcuno perché l'hai visto TU solo in un ruolo.

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