close

NUOVO LIVELLO

COMPLIMENTI !

nuovo livello

Hai raggiunto il livello:

livello

#CineFacts. Curiosità, recensioni, news sul cinema e serie tv

#top8

8 cose che fino ad oggi non sapevi su Velluto Blu

Il film di David Lynch che fu rifiutato alla Mostra di Venezia

Velluto Blu è un film del 1986 con la regia di David Lynch, autore anche della sceneggiatura, con Isabella Rossellini e Dennis Hopper nei ruoli principali.

 

Lynch era reduce dalla brutta esperienza con Dune, film del 1984 che ancora oggi è l'unico su cui il regista non ebbe il controllo del montato finale, e che continua a rinnegare dopo quasi quarant'anni. 

 

Ma se Dune può a tutti gli effetti considerarsi il meno lynchano dei suoi lavori, Velluto Blu al contrario è uno dei film che più lo rappresentano e nel quale si può trovare tanta della poetica che lo contraddistinse da lì in avanti. 

 

 

 

Velluto Blu palesa una delle ossessioni di David Lynch: quella linea caotica che sembra unire l'incubo oscuro con il sogno delicato, e allo stesso tempo mantiene costante una patina di black humour e di ironia che ammanta l'opera e si presenta nei momenti a prima vista meno opportuni. 

 

Le immagini di Velluto Blu ci spingono a diventare voyeur, osservatori esterni alla storia che spiano un mondo costellato di personaggi fuori dalle righe, di uomini e donne con cui è estremamente difficile empatizzare ma che in un modo o nell'altro ci attraggono come il miele fa con le mosche, e con lo stesso trucco ci tengono poi invischiati nelle loro storie, costringendoci a guardare con occhi spalancati situazioni che nella vita ci farebbero immediatamente cambiare strada, o chiudere gli occhi. 

 

L'inizio con l'orecchio nell'erba ha fatto epoca, le canzoni anni '50 la cui atmosfera viene ribaltata sono diventate un'altra delle cifre stilistiche di David Lynch, che proprio da Velluto Blu ha iniziato a plasmare quel Twin Peaks che ha rivoluzionato per sempre il mondo della serialità televisiva. 

Per due volte. 

 

 

 

Jeffrey, il personaggio interpretato da Kyle MacLachlan, è il perfetto alter ego del regista e dello spettatore, strattonato in questo gioco morboso che trova ottima metafora nel momento in cui si nasconde nell'armadio. 

Guarda, anche se non vorrebbe. 

 

Partecipa silenzioso, osserva, percepisce il pericolo ma non può farne a meno. 

 

E poi le tende rosse, le luci, le musiche di Angelo Badalamenti che proprio con Velluto Blu inizia un sodalizio con David Lynch che non li vedrà mai più separarsi... 

 

Velluto Blu è un ottimo inizio per chi non ha mai visto un film di David Lynch. 

 

E al tempo stesso, per la sua natura, è anche un pessimo inizio per chi non ha mai visto un film di David Lynch. 

 

 

 

Iniziando da Velluto Blu ci si può spostare poi sui suoi film ancora più estremi o, al contrario, su quelli un po' meno forti. 

 

Ma se si tratta del vostro primo Lynch, sappiate che è proprio da qui che potrete iniziare un viaggio o fermarvi prima ancora di partire.

 

Become a Patron!

 Giù la testa

Ti è piaciuto questo articolo?

Sappi che hai appena visto il risultato di tanto impegno, profuso nel portarti contenuti verificati e approfonditi come meriti!

Se vuoi supportare il nostro lavoro perché non provi a far parte de Gli Amici di CineFacts.it?



Posizione 8

Il ruolo di Frank

 

Frank Booth è senza dubbio uno dei personaggi più incredibili apparsi nel Cinema hollywoodiano degli ultimi 40 anni. 

 

Molti attori erano in lizza per il ruolo ma altrettanti lo rifiutarono dopo aver letto la sceneggiatura perché lo ritenevano eccessivo. 
E come dar loro torto, in effetti.

 

A un certo punto Willem Dafoe era vicinissimo alla chiusura dell'accordo, ma un giorno si presentò ai provini un grintosissimo Dennis Hopper, che a quanto si racconta andò da produzione e regista a dire: 
"Io devo interpretare Frank, perché IO SONO Frank!" 

Cosa intendesse dire, dato il personaggio, non fu mai davvero chiaro... ma il ruolo fu suo. 

 

 

Posizione 7

In Dreams

 

Dean Stockwell che canta In Dreams di Roy Orbison è forse una delle scene più famose di tutto il film. 

 

E probabilmente è anche una delle più grandi scene del Cinema di David Lynch. 

 

Roy Orbison dichiarò in seguito: 
"Ero mortificato perché stavano parlando del mio 'Candy Colored Clown' in relazione a un affare di droga...

Ho pensato "Ma che cazzo?!".

Più tardi però, durante una tournée abbiamo pubblicato il video e alla fine apprezzo ciò che David ha dato alla canzone e ciò che la canzone ha dato al film - mi piace come abbia raggiunto questa qualità ultraterrena che ha aggiunto una dimensione completamente nuova al brano" 

La stranezza della scena è anche dovuta alla fotografia, e su tutti l'effetto che quella lampada da cantiere crea sul volto di Stockwell. 

 

Beh, la cosa nacque per caso: David Lynch vide l'attore che teneva in mano la lampada durante alcune prove di illuminazione, dove per gioco si era messo a cantare la canzone tenendola al posto del microfono: il regista cambiò immediatamente idea rispetto alla sceneggiatura e al posto del microfono, nel film, tenne la lampada. 

 

 

Posizione 6

L'esclusione dalla Mostra 

 

Nel 1986 Luigi De Laurentiis e David Lynch proposero Velluto Blu alla Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia. 

 

Ma il film venne respinto. 

 

L'allora Direttore Gian Luigi Rondi addusse come motivazioni i nudi di Isabella Rossellini e le scene scabrose del film, che a suo avviso avrebbero sporcato l'immagine e la fama della madre dell'attrice, Ingrid Bergman. 

 

La Rossellini commentò così: 
"Mi aspettavo dei dissensi, ma non avrei mai pensato che quelle scene, indispensabili per il film, diventassero oggetto di polemica.

Quello che più mi piace di "Velluto blu" è che oltre a essere un giallo è un'opera astratta e piena di emozioni, con le sue sensazioni di paura, mistero e perversione"

 

All'epoca lei e David Lynch erano impegnati in una relazione, che terminò nel 1990: nel 1950 Roberto Rossellini fu fischiato a Venezia per il suo Stromboli (Terra di Dio), dove recitava appunto Ingrid Bergman, per via di quel fattaccio brutto con Anna Magnani, abbandonata da lui proprio in favore dell'attrice svedese. 

 

Insomma: se vi chiamate Rossellini, evitate di andare alla Mostra di Venezia. 

 

 

Posizione 5

Sotto il vestito... niente

 

Abbiamo già parlato nell'introduzione della scena in cui Jeffrey è nascosto nell'armadio. 

 

E senza dubbio la scena che inizia con Dennis Hopper che intima a Isabella Rossellini "Spread your legs... wider" è una di quelle che più rimangono impresse. 

 

Ma è molto probabile che rimase impressa anche allo stesso Dennis Hopper, e non per gli stessi motivi. 

 

La Rossellini ha svelato che sotto il vestito era completamente nuda ma che il suo partner non era stato avvisato della cosa, per cui Hopper se ne accorse solamente mentre la scena veniva recitata e la cinepresa stava girando. 

 

Per i due attori quello era il primo ciak in assoluto nel quale si trovavano a recitare insieme. 

 

 

Posizione 4

Fuck! 

La parola fuck e i suoi derivati - non c'è bisogno che vi si scriva la traduzione in italiano, giusto? - viene pronunciata nel film per un totale di 56 volte. 

 

E fin qui non ci sarebbe quasi niente di strano, ci sono film dove le volte superano le 200 o 300... 

Ma la particolarità di Velluto Blu è che 55 volte su 56 la parola fuck viene pronunciata dal personaggio di Frank, che la dice quasi in tutte le sue battute. 

La cinquantaseiesima? 

Dal personaggio di Ben Soave (Dean Stockwell), ma... perché costretto da Frank! 

Dennis Hopper ha raccontato un aneddoto secondo il quale David Lynch non la diceva mai sul set, nemmeno quando doveva imbeccarlo sulle sue battute. 

 

Il regista si limitava a indicargliela sulla sceneggiatura e dirgli 
"Quella parola" 

Hopper aggiunse che lo divertiva il fatto che potesse scriverla così tante volte ma che non volesse dirla, e che tutto ciò secondo lui rendeva David Lynch molto "particolare".  

 

...e se lo dice Frank Booth, c'è da crederci. 

 

 

Posizione 3

Le risate inopportune

 

Quella in posizione 5 non è sicuramente una scena da ridere, ma...

 

Isabella Rossellini ha raccontato che durante le riprese della scena dello stupro, David Lynch non riusciva a smettere di ridere.

 

Il regista disse che la cosa gli sembrava così assurda e strana che gli scatenava delle risate incontrollate, il che era un problema dato che oltre a entrare nei microfoni la cosa distraeva non poco gli attori protagonisti. 

 

Sebbene fosse sconcertata dal motivo per cui Lynch stesse ridendo in quel momento, la Rossellini aggiunse che però da lì in poi lei stessa ride in modo incontrollabile ogni volta che guarda quella scena del film. 

 

Alzi la mano chi ride durante quella scena, perché qui entriamo nel mondo della psicanalisi seria! 

 

 

Posizione 2

Blue Velvet

 

I produttori del film non avevano nessuna intenzione di spendere parte del budget per aggiudicarsi i diritti della canzone Blue Velvet di Bobby Vinton, che Lynch voleva mettere nella scena di apertura del film. 

 

Venne quindi scritturato il compositore Angelo Badalamenti, al quale fu chiesto di effettuare una nuova registrazione del brano che doveva suonare esattamente come... quella vecchia.  

 

Una volta pronto il brano venne quindi scritturato anche lo stesso Bobby Vinton che fu portato in studio per ri-registrare la sua parte vocale, a 23 anni di distanza. 

 

Dato che era passato del tempo e che Vinton non aveva più 28 anni ma 51, la sua voce era cambiata e si dovette quindi abbassare di due toni e mezzo il brano, per facilitargli il compito. 

 

Quando David Lynch sentì la nuova registrazione disse però che la nuova tonalità non avrebbe funzionato come quella del 1963. 

 

Dopo aver speso dei soldi per lo studio, per i musicisti e per Bobby Vinton, quindi, la produzione spese il necessario per aggiudicarsi i diritti del brano originale. 

Come aveva chiesto David Lynch all'inizio. 

 

 

Posizione 1

Il gas

 

Per tutto il film vediamo Frank Booth inalare qualcosa da una bombola. 

 

Inizialmente David Lynch pensava all'elio, che avrebbe reso la voce di Dennis Hopper stridula e infantile e avrebbe quindi funzionato come contrasto assoluto con il carattere del personaggio. 

 

Hopper però non fu d'accordo e discusse con il regista sul fatto che dovesse essere lui a decidere di quale droga si facesse il suo Frank. 

 

L'attore svelò solo alla fine di quale gas si trattasse, dicendo a Lynch che lui sapeva bene cosa ci fosse dentro le bombole e sentendosi rispondere 
"Dennis, sono davvero grato a Dio che tu lo sappia!" 

Nonostante Hopper si rese conto in seguito di quanto straniante avrebbe potuto essere l'effetto della vocina con l'elio, Lynch fu contento del cambio perché la cosa al posto di inquietare il pubblico avrebbe potuto causare un'ilarità assolutamente non voluta. 

 

In ogni caso, il gas scelto da Dennis Hopper per il suo personaggio fu il nitrito di amile: usato per aumentare le performance sessuali, provoca un breve stato di euforia e di rilassamento muscolare. 

 

Come stupefacente, è più comunemente conosciuto come Popper. 

 

E se riguardate il film conoscendo gli effetti del Popper, vi risulterà molto più chiara la prova di recitazione di quel pazzo incredibile che fu Dennis Hopper, che per il suo ruolo in Velluto Blu ricevette il plauso mondiale e che fu la parte che gli fece ottenere in assoluto più nomination e riconoscimenti di tutta la sua carriera. 

 

DON'T YOU FUCKING LOOK AT ME!

 

 



Chi lo ha scritto

TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE

Top8

Top8

Top8

Lascia un commento



close

LIVELLO

NOME LIVELLO

livello
  • Ecco cosa puoi fare:
  • levelCommentare gli articoli
  • levelScegliere un'immagine per il tuo profilo
  • levelMettere "like" alle recensioni