La carriera di Libero De Rienzo: Good gone Bad
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La carriera di Libero De Rienzo: Good gone Bad

Good gone Bad

Mi tocca aprire questo episodio della rubrica con una considerazione personale: quando un film italiano presenta nel cast questo ragazzo, in me l'interesse per quella produzione cresce immediatamente.

 

Il motivo è presto spiegato: Libero De Rienzo è uno dei più versatili attori italiani.

A suo agio nella commedia quanto nel dramma, riesce a donare a ciascuno dei suoi personaggi una sfumatura molto personale e a farsi apprezzare anche nelle più piccole delle comparsate.

 

Proprio la sua presenza mi ha spinto, di recente, ha dare uno sguardo a La casa di famiglia e a Ho ucciso Napoleone, restando un po' deluso in entrambi i casi.

Insomma, non che mi aspettassi di restare rapito, ma non mi pare di aver assistito a niente di nuovo nel panorama del cinema italiano.

 

Il suo caso, però, è piuttosto emblematico della situazione alla quale devono piegarsi numerosi artisti nostrani: non sempre il talento e la qualità possono andare di pari passo, purtoppo.

 

Spesso gli attori italiani devono accettare produzioni meno apprezzabili per continuare a fare la propria professione.

Insomma, non è esattamente il mestiere più facile del mondo.

 

Eppure di talento il bravissimo Libero ne ha eccome: al suo primo film, La via degli angeli, ha lavorato con un maestro come Pupi Avati e a pochi anni dal suo debutto ha vinto anche un David di Donatello come Miglior Attore non Protagonista per Santa Maradona di Marco Ponti, un regista con cui ha più volte collaborato nel corso della sua carriera.

 

E non è finita qui: ha lavorato anche con Luca Guadagnino in Mundo Civilizado e si è guadagnato una nomination ai David di Donatello come Miglior Attore Protagonista per Fortapàsc di Marco Risi

 

 

[Il ruolo di Bartolomeo Bonelli ha dato nuova notorietà a Libero De Rienzo, sublimandone il talento comico]

 

 

Non una carriera banale, dunque, per questo attore che però ha sempre centellinato le sue presenze al cinema, apparendo in tre soli film tra il 2009 e il 2013.

 

In mezzo un po' di televisione, non indimenticabile, e poi finalmente la chiamata di Sidney Sibilia per il ruolo di Bartolomeo Bonelli nella saga di Smetto Quando Voglio, che ha dato una nuova decisa sferzata alla sua carriera.

 

Dopo la trilogia di Sibilia, però, De Rienzo negli ultimi anni ha accettato anche qualche ruolo meno coinvolgente in produzioni cinematografiche e televisive non sempre di primissima fascia.

Ha fatto parte anche del cast di quell'interessantissimo piccolo film che è Easy - Un viaggio facile facile, in cui condivide la scena con Nicola Nocella e può mostrare anche nei pochi minuti sullo schermo l'ampiezza del proprio range recitativo.

 

A questo punto non ci resta che sperare che gli pervengano sempre più spesso offerte di un certo tipo.

 

Non ce ne vogliano gli appassionati di fiction italiana, ma noi monologhi così preferiamo gustarceli al cinema.

 

 

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