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La carriera di Glenn Close: Good gone Bad

Good gone Bad

Glenn Close è stata a lungo una delle più grandi interpreti del Cinema hollywoodiano.

 

A cavallo tra gli anni '80 e '90, trovare il suo nome all'interno di una produzione corrispondeva senza alcun dubbio a una garanzia di qualità.


Sei nomination agli Oscar, un enorme numero di film di successo e la collaborazione con firme di spessore: Il mondo secondo Garp, Il grande freddo, Le relazioni pericolose, Il migliore, Attrazione fatale, Amleto, Il mistero Von Bulow e La casa degli spiriti sono solo alcune delle eccellenti pellicole nelle quali ha figurato, guadagnandosi uno status elevatissimo.

 

Non potrebbe essere altrimenti: lavorare con gente come George Roy Hill, Lawrence Kasdan, Barry Levinson, Adrian Lyne, Stephen Frears e Franco Zeffirelli, quasi tutti all'apice delle rispettive carriere, non può che pagare ottimi dividendi in termini di apprezzamento da parte di pubblico e critica.

 

 

[Come non amare una donna che si concede un cameo così autoironico in Hook - Capitan Uncino di Steven Spielberg?]

 

 

Da La carica dei 101 in poi, però, qualcosa è cambiato.

 

Se da un lato il ruolo di Crudelia DeMon le si è cucito addosso perfettamente - regalandole un ruolo iconico - dall'altro possiamo anche identificare il film Disney come il momento in cui Glenn Close ha cominciato ad accettare progetti meno ambiziosi. 

 

Ben due pellicole che vedono i dalmata come protagonisti (ha recitato anche nel sequel, La Carica dei 102) potrebbero essere fin troppe per una come lei, no?

 

Anche film come Guardiani della Galassia, Warcraft- l'inizio, 2 gran figli di...  e Matrimonio con l'ex sono titoli ben diversi per toni e qualità da ciò a cui ci ha abituato.

Un peccato, anche perchè, con l'assottigliamento della qualità delle pellicole interpretate, si è anche notevolmente ridotto il suo spazio all'interno dei film: sono sempre di più i ruoli marginali che accetta, a dispetto di una filmografia che l'ha vista spesso come emotiva, toccante ed elegante protagonista.

 

Che si sia definitivamente abbandonata ad un po' di leggerezza dopo anni sulla cresta dell'onda?

 

Magari no, la sua interpretazione nel recentissimo The Wife sta accattivando il pubblico e la critica.

E, si sa, a Hollywood si fa sempre in tempo a vivere una seconda giovinezza.

 

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5 commenti

Rossella

5 anni fa

Avevo fatto la stessa riflessione di Vi, quindi ringrazio lei per aver scritto e Jacopo per aver risposto. :) Adesso mi aspetto che Jacopo ci regali un 'Good gone bad' "giovane", così da trovare l'eccezione alla regola. 😊

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Arianna

5 anni fa

Ho sbagliato, non volevo commentare sotto al tuo, pardon.

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Arianna

5 anni fa

Non so perché ma associazio un po' Glen Close e Helen Mirren. So che sono diverse, ma potenzialmente potrebbero giocarsi gli stessi ruoli, e la Mirren attualmente è più richiesta mi sembra. Dico una cavolata?

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Vi.

5 anni fa

Grazie per la delucidazione 😁!

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Jacopo Gramegna

5 anni fa

È chiaramente una tendenza che dipende da alcuni cambiamenti fisiologici che il mondo dello spettacolo subisce. I "cicli" cambiano, i nomi cavalcano l'onda e poi cadono. Anche i più grandi. A volte calare di qualità non è neanche una scelta ma una necessità.

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