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La carriera di Ryan Gosling: Bad gone Good

Bad gone Good

Quello di Ryan Gosling è un volto che ricordiamo praticamente da sempre: appare sui nostri schermi ininterrottamente da quando era un teenager e da oltre un decennio è uno degli attori più ricercati e versatili del Cinema occidentale.

 

Eppure il bel canadese Ryan Gosling, classe 1980, ha dovuto attraversare numerose fasi per portare a termine un profondo cambiamento della propria immagine e del proprio status per poter brillare di luce propria.

 

Passare dall'apparire in TV con il Mickey Mouse Club, Piccoli Brividi e Young Hercules al brillare sul grande schermo non è facile come sembra.

 

Quanti attori teenager sono completamente scomparsi dai radar una volta usciti dalla loro comfort zone?

 

Tantissimi, ma Ryan Gosling non è tra questi.

 

 

[In tanti tra voi sicuramente ricorderanno un diciottenne Ryan Gosling come Young Hercules]

 

Sin dagli esordi sul grande schermo, la carriera di Ryan Gosling è stata caratterizzata dall'oculatezza nelle scelte recitative: una grande attenzione che gli ha permesso di segnalarsi come un interprete versatile, capace di districarsi tra ruoli ben diversi e in generi molto distanti tra loro.

 

Dopo i suoi primissimi film, Il mio amico Frankenstein e Il sapore della vittoria, due pellicole in cui ha recitato in piccoli ruoli, la prima grande chance della sua carriera è arrivata in The Believer, opera di Henry Bean che ha fatto incetta di premi nei Festival di tutto il mondo, riuscendo a ottenere anche il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival. 

 

Nel ruolo del neo-nazista Danny Balint, Ryan Gosling ha subito spazzato via ogni stereotipo a cui lo si poteva ricondurre, mostrando di poter disporre della profondità recitativa e del talento per poter portare sulle spalle anche un dramma d'autore. 

 

 

[Quella di Ryan Gosling in The Believer è un'interpretazione di cui si parla troppo poco e che andrebbe riscoperta: con ogni probabilità è proprio grazie a questo ruolo che l'attore si è guadagnato la possibilità di figurare in altri film di simile carica drammatica nel corso della sua carriera]

 

Non è un caso se, in seguito, è stato protagonista di altri drammi acclamati dalla critica, anche grazie alle sue interpretazioni: Il delitto Fitzgerald, Half Nelson e Lars e una ragazza tutta sua su tutti.

 

Tre interpretazioni di questo genere hanno completamente riscritto il suo status nel panorama del cinema nordamericano, permettendogli di guadagnarsi le prime nomination della sua carriera a Oscar, Golden Globe e Screen Actors Guild Awards.

 

Eppure non è da nessuna di queste pellicole che dipende la sua notorietà planetaria.

 

Il film che lo ha reso davvero noto è stato Le pagine della nostra vita: melodramma tratto da un romanzo di Nicholas Sparks, ancora amatissimo tra i teenager.

 

La cosa divertente è che senza alcun dubbio la pellicola di Nick Cassavetes non brilla di certo per qualità nella filmografia di Gosling, ma lui deve buona parte della sua notorietà di inizio carriera a quel film.

 

Ancora una volta, la sua lungimiranza lo aveva portato a fare la scelta giusta nel momento giusto.

 

 

[Anche Rachel McAdams ha visto la sua carriera decollare dopo due film come Le pagine della nostra vita e Mean Girls]

 

 

Ryan Gosling, comunque, non è mancata in seguito occasione di interpretare ruoli molto intriganti, spesso bene accolti sia dal pubblico che dalla critica. 

 

Il caso Thomas Crawford, Blue Valentine, Crazy, Stupid Love e Le Idi di Marzo ci hanno mostrato sfaccettature diverse del talento di un attore che è in grado di passare dal dramma in ogni sua declinazione alla commedia con una facilità davvero invidiabile, in barba a chi ne parla come di un interprete poco espressivo, che fonda buona parte del suo impatto scenico sulla componente fisica.

 

 

[Questo piano sequenza di Come un tuono ci anticipa tantissimo del personaggio di Ryan Gosling: spericolato, silenzioso, dannatamente muscolare. E lui nel ruolo è perfetto]

 

 

Probabilmente questo giudizio è fortemente influenzato dalle sue prove in Drive, Solo Dio perdona e in Come un tuono, tre dei film in cui il suo volto indecifrabile e il suo fisico sono stati messi al servizio di storie rudi e piene di angoli oscuri.

 

Eppure Ryan Gosling non ha mai smesso di mostrarci qualità nuove: pensate ai suoi ruoli ne La Grande Scommessa e in The Nice Guys, al suo tormentato personaggio in Song to Song o al monumentale lavoro da lui fatto per essere un protagonista credibile in un musical come La La Land.

 

 

[Recitando insieme in Crazy, Stupid Love, Gangster Squad e La La Land, Ryan Gosling ed Emma Stone sono già diventati una delle coppie-da-schermo più riconoscibili della Hollywood odierna]

 

 

Non è da tutti poter calzare senza alcun problema in ruoli come quello di Sebastian Wilder nel film di Damien Chazelle e, subito dopo, essere perfettamente in parte pur interpretando un personaggio dal tenore praticamente opposto come l'agente K di Blade Runner 2049

 

Al momento, il suo ultimo ruolo al cinema resta quello di Neil Armstrong in First Man, ma pare che nel suo futuro ci possa essere un ritorno dietro la macchina da presa dopo Lost River, film del 2014 presentato al Festival di Cannes nel quale Gosling aveva mostrato di avere già una poetica registica molto ben definita.

 

Che sia davanti o dietro lo schermo, il suo ritorno non può che generare attesa e tante aspettative.


Un hype che Ryan Gosling si è guadagnato con una carriera sempre in crescendo che, senza alcun dubbio, ci regalerà ancora tante pellicole memorabili.

 

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2 commenti

Forse c'erano aspettative troppo alte, a me non è affatto dispiaciuto

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Jacopo Gramegna

4 anni fa

Sì, probabilmente perché Lost River non fu ricevuto benissimo alla sua presentazione!

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