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L'Impero Colpisce Ancora e Mark Hamill al gelo

George Lucas approfittò delle intemperie per portarsi a casa una scena 

Mark Hamill al gelo e George Lucas al caldo: chissà com'era contento l'attore. 


Ma vado con ordine. 

 

 

 

 

Quando guardiamo un film, nel caso in cui il film sia girato bene, siamo solitamente pronti a credere che ciò che stiamo vedendo sia reale. 

 

Bisogna fare un piccolo sforzo per ricordarsi che in realtà le location che vediamo sono per la maggior parte dei casi ricostruite in studio.

L'appartamento del protagonista non è una vera casa: è senza soffitto per permettere di utilizzare le luci artificiali, ha una stanza sola con le pareti finte, e quella porta che dà sulla cucina non è che scenografia e oltre non c'è una cucina, ma il dietro le quinte. 

Così come per gli interni, a Hollywood spesso si finge anche nel caso delle riprese in esterna: molto più costose degli interni perché legate a situazioni non controllabili dalla produzione come il clima, il vento e qualunque altro agente esterno al set, a volte viene ricreato in studio un ambiente "naturale", che sia un paesaggio collinare - con lo sfondo dipinto - o quello di una tempesta di neve - ché tanto si vede poco intorno quindi non si capisce che è finto. 

 

Non è questo il caso della famosa scena de L'Impero Colpisce Ancora in cui Luke Skywalker, dopo essersi sbarazzato del temibile Wampa tagliandogli un braccio (o zampa, come preferite), tenta di trovare una strada da percorrere ma viene sopraffatto da una tempesta di neve.  

 

 



Il set di quelle scene non era in studio, bensì nella cittadina di Finse, in Norvegia, un'amena località a oltre 1000m di altitudine non collegata con il resto del paese se non da una ferrovia o, nei mesi estivi, da sentieri che si possono percorrere in bicicletta o a piedi. 


Niente strade per le auto, a Finse

Sarebbe lecito domandarsi come abbiano fatto a trovarla - e soprattutto perché sia stata scelta come location dato che un posto pieno di neve... è un posto pieno di neve, così in Norvegia come anche ad Aspen - ma i location manager sanno il fatto loro e non sarò certo io a contestare la scelta di Finse

 

Mentre la troupe del sequel di Guerre Stellari, ai tempi ben consapevoli dell'eco che avrebbe avuto il film una volta uscito dato il successo planetario del primo, stava girando le scene ambientate sul pianeta ghiacciato di Hoth, il clima decise che era arrivato il momento di scombussolare il piano di produzione e arrivò quindi una tempesta di neve che investì la zona. 

Normalmente in questi casi una produzione si ferma, si continuano a controllare le previsioni metereologiche per capire quando finirà, si mette mano al pdp per eventualmente trovare qualcosa di girabile in quelle condizioni, ma sul set de L'Impero Colpisce Ancora...

Lucas decise che non era quello il set per comportarsi normalmente. 

 

Quindi scelse di girare comunque la scena in cui Mark Hamill avrebbe dovuto affrontare una tempesta di neve, facendogli affrontare una tempesta di neve vera. 


Mandò l'attore fuori al gelo a recitare la parte in cui, stanco e provato, cerca una direzione ma soccombe sotto gli sferzanti colpi del vento gelido e del ghiaccio, fino a svenire nella neve fresca. 

 



Prova difficile per un attore, che se da un lato gli permette sicuramente di entrare meglio nella parte, dall'altro non è sicuramente una cosa per la quale ti alzi felice al mattino. 
E anche per la troupe sarebbe difficile, perché in quelle condizioni la cura verso le attrezzature tecniche e l'organizzazione generale della ripresa diventa qualcosa di improbo. 

E forse proprio per questo George Lucas decise che ad andare fuori al gelo doveva essere solo Hamill. 
Perché grazie alle enormi vetrate dell'hotel in cui soggiornava la troupe, la scena la girarono stando al calduccio nella hall riprendendo il poro Luke attraverso il vetro. 

Magari anche mentre lui e Irvin Kershner sorseggiavano una cioccolata calda, col maglione a collo alto con le renne ricamate e lamentandosi per gli spifferi. 
E urlando a Hamill di rifarla perché come 'spossato congelato' non era abbastanza convincente. 

Queste sono mie supposizioni, lo ammetto, ma sicuramente se fossi stato nei panni di Mark Hamill in quel momento avrei mandato Lucas a quel paese. 


E con 'paese' non intendo Finse

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