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Perché quella di Parasite è una vittoria importante per tutti

Parasite è diventato il primo film non in lingua inglese a vincere la statuetta per il Miglior Film agli Oscar 

Gli Oscar 2020 hanno visto trionfare Parasite: il film di Bong Joon-ho si è aggiudicato la statuetta per il Miglior Film Internazionale, per la Miglior Sceneggiatura Originale, per la Miglior Regia e soprattutto per il Miglior Film, divenendo così la prima opera non in lingua inglese a vincere nella categoria più importante nell’intera storia degli Academy Awards.

 

 

La portata storica dell’evento induce a farsi qualche domanda: ha ancora senso parlare di “film da Oscar”?

 

Ci sarà maggiore attenzione per il cinema orientale in futuro?

Verrà dato, in generale, più spazio all’autorialità anche ad Hollywood?

 

In breve: quali saranno le conseguenze di questa vittoria?

La verità è che non lo sappiamo.

 

Ma possiamo fare qualche ipotesi in libertà.

 

 

[Prima del successo agli Academy Awards, Parasite aveva vinto la Palma d'oro a Cannes e aveva trionfato ai BAFTA, ai Golden Globe e agli Screen Actors Guild Awards]

 

 

Il successo di Parasite è importante sotto diversi punti di vista. 

 

Innanzitutto si tratta di un film distribuito sottotitolato negli USA che vince gli Oscar.

E se probabilmente è presto per dire che ciò cambierà in maniera rapida e drastica le logiche che governano la distribuzione cinematografica, è però abbastanza ragionevole credere che si possano fare dei significativi passi avanti in tal senso.

 

Del resto quella di Parasite è una vittoria che adesso, messa in prospettiva, segue l'onda lunga di Roma e Cold War dell'anno scorso, individuando forse l’accenno di un trend positivo per quanto riguarda l’apprezzamento verso un tipo di cinema non più esclusivamente americano. 

 

 

 

 

In generale, è plausibile che si sia innescata una certa curiosità nello spettatore medio per ciò che viene "da fuori", fosse anche solo per criticarlo, che le case di distribuzione devono essere brave a saper sfruttare. 

 

È auspicabile e pronosticabile che si possa allora instaurare un circolo virtuoso, promuovendo negli Stati Uniti quel che di meglio meglio l'Asia e l'Europa hanno da offrire (perché chi andrebbe mai a vedere un cinepanettone sottotitolato? e questo le grosse compagnie lo sanno molto meglio di noi) sfruttando la richiesta del momento e incrementando dunque l'aura, la fama, il prestigio, la diffusione di film autoriali provenienti dalle più disparate aree del pianeta.

 

 

[Lo scorso anno Cold War ottenne candidature, oltre che per il Miglior Film Internazionale, anche alla Regia ed alla Fotografia: perse in tutte e tre le categorie a favore di Roma. Entrambi i film non sono in lingua inglese]

 

Questa è una grande notizia, principalmente perché la percezione comune del Cinema verrà così spostata ad un gradino più elevato, come del resto era inevitabile.

 

Per intenderci, se "il film dell'anno" è sempre e solo quello della Marvel, significa che sarà quello il film che le persone vorranno vedere, e di cui vorranno poi inevitabilmente parlare.

 

Non bisogna mai dimenticare infatti che, nella pratica, il Cinema assolve soprattutto a una funzione sociale, e il motivo principale per cui la maggioranza delle persone guarda un certo film è la consapevolezza di acquisire così un background culturale comune di cui poter discutere con i propri conoscenti, reali o potenziali che siano - il che ovviamente presuppone però una massiccia e trasversale diffusione del film in questione.

 

Ma se Parasite ottiene premi ovunque, e finisce persino per vincere l'Oscar (l’evento più glamour, mediatico e chiacchierato dell’anno del mondo cinematografico) allora Parasite torna in sala, si guarda Parasite, si legge di Parasite, si ascolta di Parasite, si discute – anche – di Parasite; e se in generale cambia il livello medio delle opere che passano al cinema, e il loro riconoscimento mediatico, allora gradualmente conquisteranno uno spazio sempre maggiore nel dibattito quotidiano delle persone.

 

È ancora poco, per carità, e serve un discorso articolato su più anni per avere effetti concreti, ma questa è la direzione e, come dicevo poco fa, era una direzione inevitabile: serviva solo una scossa, potente e fragorosa come è stata la vittoria del film di Bong Joon-ho.

 

 

[Si spera che il successo di Parasite garantisca in futuro una maggiore distribuzione ad altri capolavori del cinema orientale, spesso introvabili al cinema: uno degli ultimi lavori del maestro Sion Sono, Antiporno, ad esempio in sala in Italia non è mai arrivato, sebbene sia stato presentato proprio al Torino Film Festival]   

 

Era una direzione inevitabile perché qualsiasi prodotto senza aspirazioni intellettuali o culturali è destinato a una veloce disaffezione: tutto ciò che non ha ambizione che vada oltre il semplice intrattenimento viene prevedibilmente sostituito da altri prodotti di intrattenimento, e poi da altri ancora, in un ciclo perpetuo che risponde alla logica delle mode del momento.

 

E il pubblico, alla lunga, non è disposto a pagare per prodotti privi - pur legittimamente, ci mancherebbe - di spessore artistico.

 

Infatti li scarica illegalmente o li guarda in streaming su siti improbabili.

 

L'unico modo che il Cinema ha di perpetuarsi è dunque di puntare forte e diretto sulla qualità: e non è un caso che, ad esempio, adesso Netflix decida di distribuire tre ore e mezza di Martin Scorsese, o di sostenere un regista come Noah Baumbach, e che punti disperatamente ad avere il riconoscimento di un certo status culturale, anche con metodi discutibili.

 

Non si tratta di filantropia, ma di semplice sopravvivenza economica.

Che, come sempre, è alla sua base più profonda affidata alla qualità e credibilità del prodotto.

 

Forse dopo il successo di Parasite ce ne sarà maggior consapevolezza.

Ed è probabilmente la migliore notizia che ci lasciano questi Oscar.

 

Si tratta di una vittoria che fa bene al Cinema.

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9 commenti

È proprio vero che questa vittoria ha fatto bene al cinema!

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Giorgia Leonardi

4 anni fa

Memories of a murder dovrebbe uscire nuovamente in sala qua a Roma il 13 e credo che, nonostante gli oscar, dovrò seguire il tuo esempio. Almeno però ora c'è la corsa a vedere Parasite e lo rivedrò in compagnia stavolta: un passo alla volta verso il coinvolgimento di un pubblico più ampio!

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Giorgia Leonardi

4 anni fa

La triste vita del cinefilo isolato 😅 Questa community dà sfogo alla nostra condivisione, ma dovremmo creare dei sottogruppi locali per godere anche della compagnia reciproca di persona!!

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Giorgia Leonardi

4 anni fa

Se lo capisci, dimmelo che firmo anch'io ahah

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Space

4 anni fa

C'è però da dire che i film dei registi che tu hai nominato sono di produzione americana, con una crew americana. Roma, Cold War e Parasite hanno produzioni, studios e crew straniere

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Uguale! Io avevo recuperato da poco Memories of murder, ero sicuro della capacità del regista e curiosissimo, ma ci sono dovuto andare da solo perché il fatto che fosse un film orientale ha scoraggiato tutti quelli che ho invitato.

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Fra

4 anni fa

Hai descritto piú o meno l'80% delle mie sere al cinema ahah

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Yuri Palamini

4 anni fa

Dove posso firmare per avere tutte le annate con questo livello di qualità?? 😍

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Giorgia Leonardi

4 anni fa

Hai perfettamente ragione. La vittoria è importantissima proprio perché abbiamo avuto una grande stagione di cinema nell'ultimo anno e la concorrenza era spietata. Questa volta non è stato un voto politico o preconcetto, è stato premiato effettivamente il film che si riteneva il migliore.

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