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Quir - A Palermo Love Story è un documentario diretto da Nicola Bellucci e distribuito in sala grazie a Wanted.
La storia di Quir comincia a Palermo, nel laboratorio "Quirfattoamano" creato e gestito da Massimo Milani e dal suo compagno Gino.
Quirfattoamano, però, non è solo un semplice negozio, ma un vero e proprio luogo di ritrovo per le persone queer, dove tutte hanno modo di condividere le proprie storie.
[Il trailer di Quir - A Palermo Love Story]
Quir si impone in modo diretto e si racconta senza peli sulla lingua.
I protagonisti si pongono domande e si danno risposte molto interessanti soprattutto per chi non conosce o per chi è lontano dalla comunità LGBTQIA+ e dal mondo queer.
A volte infatti può sembrare artificioso, ma ciò non è un difetto perché viene controbilanciato alla perfezione dalle personalità genuine di Massimo, Ernesto, Charlie, Vivian e dalle tante altre che, seppur appaiano poco sullo schermo, hanno una storia sincera e unica che va assolutamente ascoltata.
Film come Quir sono necessari perché sono la rappresentazione più pura e immediata di vite ai margini che cercano instaurare dei legami anche laddove è difficile farsi spazio ed è in queste realtà nascoste, come una piccola e creativa bottega, che ci si riunisce nell’ascolto dell’altro.
Anche quando l’altro fa fatica a capire un modo di vivere tanto diverso da uno standard socialmente accettato.
[Una scena da Quir - A Palermo Love Story]
Espressione di genere, identità e attrazione sessuale e/o romantica sono tra i temi più discussi, travisati e strumentalizzati dalla politica contemporanea e che qui vengono indagati apertamente, senza giudizio alcuno, sottolineandone un aspetto non scontato: la consapevolezza di sé, il proprio essere, è una visione estremamente personale e anarchica, che non dovrebbe essere discussa da terzi.
“Non si può essere liberi quando il sistema ci vuole morti” cita Massimo Milani, evidenziando come in Quir le parole sono utilizzate consapevolmente.
La volontà di esprimersi in certi termini, infatti, è un atto politico in cui risuona la rabbia nei confronti di uno Stato che continua a chiudere gli occhi, lasciando gli ultimi senza tutele.
Questo, però, non nega a chi non è accettato di affrontare comunque la vita con una buona dose di ironia, attraverso battute che spezzano la serietà e la drammaticità del racconto.
La conclusione è che la lotta non finisce mai, soprattutto in luoghi come Palermo, una città divisa che da un lato accoglie la bellezza di chi ha il coraggio di esprimersi e da un altro lo esclude con una cattiveria tale da sfociare in violenza inaudita.
Il messaggio più importante, però, è quello che risuona nelle avversità: amiamoci tutti, perché siamo tutti esseri umani.
La pecca più grande di Quir? Non essere capillarmente presente nelle sale italiane tanto quanto meriterebbe.
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A Different Man
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