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Quali film Nolan deve ancora girare per essere Kubrick?

Si dice sempre che Christopher Nolan vuole essere il nuovo Stanley Kubrick - ma chi lo dice, poi?! 

Christopher Nolan non è solo un regista britannico, ma anche un grilletto capace di innescare su questo piano della realtà le Forze del Male. 

 

Più che un nome una formula atavica dalle tinte lovecraftiane, poiché invocare il suo nome, indipendentemente dal contesto, fa scalpitare l’opinionista della strada, il declassatore pungente, lo Zodiac del commento, caricando a molla il cinefilo in sviluppo, quella figura capace di esaltare qualsiasi cosa più complessa del sudoku che si trova sull’ultima pagina del giornale gratuito distribuito in metropolitana. 

 

Christopher Nolan è per alcuni un wannabe che vorrebbe essere il nuovo Stanley Kubrick, anche se la sua filmografia non lascia veramente traccia di tale intento.

 

Christopher Nolan è per alcuni il nuovo Kubrick e forse anche un pezzo in più, anche se i suoi film non lasciano veramente traccia di tale traguardo. 

 

Christopher Nolan è per alcuni un registaccio di quart’ordine, anche se i suoi film non lasciano spazio a tale sboccata opinione.

 

Christopher Nolan è per alcuni un ottimo regista di blockbuster, dotato di una sua personale poetica e visione autoriale, ancorato al Cinema fatto di poca CGI e molto mestiere, anche se i suoi film a volte tradiscono tale opinione, lasciando trasparire l’ambizione di diventare davvero un nuovo, e non una copia carbone, Kubrick.

 

Christopher Nolan è un regista che ci mette tutti d’accordo sul fatto di avere qualcosa a che fare con Kubrick e più in generale con il Cinema, anche se per motivi diversi e con posizioni spesso agli antipodi. 

 

E poi, parliamoci onestamente: se volete fare Cinema, qualcosa con Kubrick la dovete pur spartire, come la dovreste spartire con Orson Welles

 

Siamo tutti d’accordo nell’essere in disaccordo.

 

Siamo tutti con Christopher Nolan e contro Christopher Nolan, al tempo stesso.  

 

 

[Leonardo DiCaprio e il suo rapporto con le trottole non è più stato dei migliori, dopo Inception: da allora quando ne vede una grida il ritornello di "Voglio Armarmi" dei Punkreas]

 

Siamo tutti la stramaledetta trottola che gira, in balìa del moto perpetuo di una discussione che potrebbe trovare una sua quadratura, ma che viene sospinta a rimanere in movimento dal mito creato dallo stesso Christopher Nolan, mito atavico lovecraftiano divenuto realtà e finzione. 

 

L’unico modo per vincere è assecondare la corrente, scoprire poi di essere stati la trottola, ma di essersi arresi alle leggi della fisica, per ricevere poi, preda dell’immobilità di una scelta narrativa, le sagge e consolatorie parole di un padre che non è un padre, ma un maggiordomo.

 

Una maschera cinematografica che è un assistente, soluzione di tutto un film costruito su un gioco di specchi mentali, a dimostrare la magia del Cinema in quanto inganno e la sua somiglianza alla magia di altre epoche.

 

Un perfetto caratterista dalla dizione impeccabile e dall’aplomb invidiabile, risorsa di un regista così risoluto nei suoi messaggi da affidare a un grandioso attore un ruolo così marginale eppure sempre così importante. 

 

 

[Sorriderei pure io se avessi Michael Caine sul set]

 

Christopher Nolan, alla fine, vorrebbe davvero essere Stanley Kubrick e al tempo stesso vorrebbe essere Christopher Nolan e per questa dualità di ragioni comprensibili, vive di proprie ossessioni.

 

Ossessioni che fanno rima con vocazioni, e che per quanto un po’ lontane dall’idea di Kubrick di essere regista invisibile eppure così palpabile in ogni genere toccato nella sua filmografia, rende il Nolan pensiero ammirevole.  

 

Nolan, a modo suo, segue il principio di invisibilità tanto caro a Billy Wilder nella sua regia, ma irrompe con la grazia di una palla di cannone sparata in un negozio di vetri di Murano, nella scrittura dei suoi temi.

 

Nolan ha fatto il cinecomic a modo suo, cogliendo l’occasione per girare non una, ma ben due scene di rapine forse inseguendo proprio Rapina a mano armata di Kubrick

 

Nolan ha fatto il neo-noir con il film d’esordio, The Following, per poi bissare con Memento.

 

Nolan ha girato il thriller con Insomnia

 

Nolan ha diretto un film in costume (thriller) con The Prestige.

 

Nolan ha toccato la fantascienza due volte, con Inception e con Interstellar, dando una sua interpretazione di altre odissee spaziali con il secondo - non fatemi scrivere nuovamente Kubrick troppo tardi! 

 

 

[Alcuni primi piani della scena sul ghiacciaio sono sono stati girati nel parcheggio della location in Islanda, perché avevano spesso problemi con il forte vento e dovevano interrompere le riprese e sai... che fai, perdi tempo?!]

 

Nolan si è sentito anche piccato dal pubblico che lo tacciava di essere una palla di cannone sparata in un negozio di vetri di Murano, e allora ha fatto Dunkirk, un film di guerra basato su un racconto che non gioca tanto con il tempo quanto più con lo spazio del racconto e che elimina ogni cervellotica pomposità delle sue storie per andare alla sugna del racconto per immagini.  

 

Nolan ha fatto il film di spionaggio, il suo Mission: Impossible, dando libero sfogo a tutto quello che non aveva fatto in Dunkirk, ma innescando la miccia del pubblico, monopolizzando la discussione e dividendolo, come mai prima, tra detrattori, ora addirittura retroattivi, e adoratori assoluti. 

 

“Nolan nostro che sei negli IMAX

Sia Oscarizzato il tuo nome

Venga il tuo teal and orange

Sia fatta la tua asessualità filmica

Così in pellicola IMAX così in digitale

Dacci oggi la nostra complessità quotidiana

E rimetti a noi i nostri plot didascalici

Come noi li rimettiamo ai nostri Marvel Studios

E non ci indurre in Snyder Cut

Ma liberaci dai Michael Bay 

SATOR!”

 

Eppure, come abbiamo visto, nel suo percorso cinematografico Nolan non ha ancora toccato alcuni generi. 

 

Generi che il suo animale guida, Stanley Kubrick, ha toccato con una grazia rara e che forse il buon Nolan, prima o poi, arriverà a incontrare. 

 

Vorrei quindi invitarvi a giocare con me e provare a immaginare cosa ci riserverà il Nolan-Verse, il Nolan Cinematic (ButNotExtended) Universe, il trottolare dell’immaginario nolaniano e nolaniato. 

 

Cortesemente, fate uno sforzo ed evitate di scrivere una pappardella asciutta e senza troppa ciccia riguardo come secondo voi realizzerà dei sequel di Tenet

 

Siate trottola. 

Siate Kubrick.

Siate la migliore versione del vostro io di ieri, oggi, domani, dopodomani ma rispetto a due settimane fa, e che si muove sulla terra, nel mare e nel cielo - sopra le nuvole come gli uccelli, vai, vai, nel cielo vai! 

 

Quindi, pongo ufficialmente la domanda per dare poi a voi la mia previsione: quali film dirigerà Christopher Nolan nei prossimi anni? 

 

 

 

 

Il dottor Stranovero - Ovvero: come ho imparato a non fare tardi e ad amare il regno quantico 

 

Un genere al quale Nolan non ha proprio prestato attenzione è la commedia e questa, per chi vi parla, è forse uno dei generi più difficili da girare, scrivere e mettere in scena.

 

Là fuori nel mondo esistono terazillioni di commedie, molte delle quali troppo stupide per far ridere una mente sana o troppo wannabe sofisticate per far ridere chiunque, ma per fortuna nel mezzo ci sono un sacco di personaggi brillanti che confezionano buoni film e, di tanto in tanto, dei capolavori del genere. 

 

Non tutti riescono a portare a casa film come Animal HouseUna Poltrona per DueHollywood PartyIl grande LebowskiIl DormiglioneL’alba dei morti dementiAnchormanIl Senso della Vita, o Il Dottor Stranamore

 

Immaginiamo quindi uno scenario, non troppo forzato, dove Christopher Nolan deve riconquistare i favori di Warner Bros. e del pubblico dopo che Tenet ha sfidato la COVID-19. 

 

Un sequel di Tenet sarebbe fuori discussione e come avvenne per Dunkirk serve un ritorno al Cinema essenziale, se con budget contenuto è ancora meglio. 

 

Nolan, come svelato anni fa durante una conversazione con Edgar Wright, è un grandissimo fan della commedia.

 

Probabilmente, mentre noi crediamo che Christopher Nolan passi le sue giornate calato in una vestaglia viola, appeso al fumo di una pipa a rimirare il tessuto della realtà come nemmeno H.P. Lovecraft, il regista esercita invece la sua sguaiata risata à la Seth Rogen, guardando i Monty Python e Blackadder.

 

 

[Blackadder, serie totale]

 

 

Nolan, sfidato da Warner Bros., lascia a casa Leonardo DiCaprioRobert Pattinson e John David Washington e prende sul suo treno Seth RogenPete Davidson Steve Carell a guidare un cast corale, sviluppando una commedia sci-fi a inseguire gli umori di Spike Jonze e Paul Thomas Anderson.

 

Carell vestirà i panni di un brillante professore di fisica depresso, più asessuato di Todd Chavez, con un rapporto particolarmente problematico con uno studente - Pete Davidson

I due finiranno per dimostrare che l’universo non esiste, provando che materia e antimateria sono perfettamente simmetriche: un dato che, fosse vero, distruggerebbe la nostra realtà rendendo impossibile la stabilità di un qualsiasi universo.

 

La realizzazione li porterà a comprendere di essere parte di una simulazione dove Dio è uno stonatissimo computer quantico fatto di energia cosmica, doppiato da Seth Rogen.

 

Non ho idea di quali possano essere gli sviluppi, ma non vedo l’ora di capire quali esilaranti sviluppi porterà avanti la sceneggiatura, poiché alcuni di voi saranno sicuramente delusi dal plot poco aderente alla parodia fantapolitica in stile Kubrick. 

Ma vi ho fatto apposta tutto un cappello introduttivo per spiegarvi che Nolan è Nolan, e in quanto tale non fa sesso e non fa satira su un paese di marcette a stelle e strisce mentre il presidente è un inconsapevole cosplay a polarità invertita di Cesar Romero - o mentre fuori c’è la morte, fate voi. 

 

Narrativamente già piegato dalla continua violazione di regole interne alla sceneggiatura stessa, con una tecnica registica straordinaria, una ricerca drammatica mal riposta ma funzionale e uno Steve Carell impeccabile, probabilmente vedrà Pete Davidson candidato all’Oscar come Migliore Attore Protagonista.

 

 

 

 

Unacknowledged

 

Nolan è sempre stato tacciato di una certa asessualità - come se io non lo avessi fatto qualche riga fa. 

 

I suoi personaggi sono eleganti ma mai sensuali e la sua messa in scena, a volte, potrebbe ricordare quello strambo e cupo futurismo fascista, scalato tra toni di grigio in fotografia.

 

Sesso fa rima con decesso, ma non parliamo di quel clown melancolico di Woody Allen, poiché Nolan, a questo punto, la commedia deve averla già girata.

 

L’altro genere che fa il paio con il tandem sesso e decesso è l’horror e Nolan nella sua filmografia l’orrore lo ha accarezzato con Batman Begins, buttando la sua prima grande occasione di creare qualcosa di profondamente interessante, mescolando il piano onirico gotico dei sogni e dei sensi di colpa di Bruce Wayne e gli incubi dello Spaventapasseri - quel personaggio meritava a mio avviso molto più spazio. 

 

Eppure, se stai litigando con il tuo coyote guida chiamato Stanley Kubrick come Homer Simpson nelle sue allucinazioni con il peperoncino piccante, devi obbligatoriamente misurarti con l’orrore e possibilmente irritare Stephen King adattando, e migliorando, uno dei suoi libri più celebri. 

 

 

 

 

Mi sembra stupido ricordare di chi stiamo parlando. 

 

Christopher Nolan non adatta Stephen King, ma considerando la sua passione per la fantascienza e una certa riluttanza per il paranormale crudo e puro, quello che gli diventa più congeniale è cercare una quadratura anche dove proprio non dovrebbe starci. 

 

E cosa può rendere quadrato l’orrore se non una complessa sceneggiatura su un Federal Bureau dedicato a studiare e catalogare i fenomeni paranormali? 

 

Nolan non fa certo Men in Black, ma X-Files sì e così nasce Unacknowledged.

 

In questa pellicola il regista si butterà a pesce sui toni pesanti di Hans Zimmer, al fine di dare un tono greve e oscuro all’indagine di una coppia di agenti del Federal Bureau of Unacknowledged, impegnati a investigare, classificare e secretare un mistero tra i freddi pini dello stato di Washington, al confine con il Canada

 

Se suona familiare, vi avviso subito che dovete scordarvi David Lynch.

 

Gli agenti di Nolan saranno una sua versione di Mulder Scully di X-Files, tra ArrivalInception e Donnie Darko, possibilmente interpretati da Jake Gyllenhaal e Rebecca Ferguson, in un horror paranormale senza una goccia di sangue e nel quale l’inquietudine vorrebbe incrociare Ai Confini della Realtà e la poetica di Philip K. Dick, anche se tutti penseranno a Black Mirror Westworld

 

Il risultato finale sarà il festival della bella messa in scena, permeato di una narrativa mindfuck a gettare lo spettatore in una spaventosa confusione, inquietando il pubblico di massa spaventato dai video di fantasmi maldestramente inscenati da desolanti teenager su Tik Tok - voi siete il vero orrore, morte alla nuova carne!

 

 

 

 

Francesca 

 

La totale mancanza di ispirazione per questo punto è data dal fatto che non credo vedremo mai una sorta di commedia erotica diretta da Christopher Nolan

 

Francesca è un progetto nel cassetto delle opere giovanili scritte a quattro mani con il fratello Jonathan e ispirata a una Au Pair italiana che seminò una tenue sessualità nei cuori cubisti e asettici del quartiere dei giovani fratelli Nolan

 

Non vedrà mai la luce. 

Non c’è sci-fi.

Non c’è mindfuck. 

 

L’unica opzione sarebbe scomodare Charlie Kaufmann per farsi allungare un seguito spirituale di Se mi lasci ti cancello

 

Caro lettore, dopo esserti sorbito questa serie, incredibile, di improbabili scenari nolaniani, quale pensi sarà il prossimo film, assurdo o meno, totalmente buttato in caciara o meno, che secondo te girerà Christopher Nolan?

 

Io spero tantissimo in quello horror e in cuor mio nella commedia… ma solo perché vorrei davvero vedere Seth Rogen in un film di Nolan.

 

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1 commento

Teo Youssoufian

3 anni fa

ahahahahah bellissimo! 😂

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