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Joel Schumacher: un regista dalla carriera complessa

La scomparsa di Joel Schumacher è passata per molti come la morte del regista che aveva girato due brutti Batman, ma in effetti non è così!

Joel Schumacher è stato, suo malgrado, sepolto dalla pesante eredità di aver girato due dei peggiori cinecomic di sempre e forse due tra i film meno riusciti degli anni '90.

 

 

Se Batman Forever ha in certe scelte una sua dignità, Batman e Robin non si salva in quasi niente, se non in una scena ben girata e ben scritta che racchiude bene il mito del Cavaliere Oscuro.

 

Eppure Joel Schumacher non era un cattivo regista, ma ha avuto la sfortuna di passare come tale, su un piano pop, per via dei suoi due film che più di tutti hanno fatto rumore.

 

L’altra sua sfortuna è stata quella di non essere stato davvero un autore e nell’arco di una filmografia che inizia nel 1981 e si chiude nel 2011, non ha mai espresso un proprio segno autoriale forte e distintivo e nella Storia del Cinema non esiste davvero con una voce forte e chiara. 

 

 

[Joel Schumacher con il cast di Batman e Robin]

 

 

Alcuni, parlando di Joel Schumacher, direbbero che è stato un mestierante e, in un certo senso, farebbero peccato, considerando come il regista non abbia mai davvero dimostrato di essere un mercenario della regia e come al tempo stesso, seppur lontano dall’essere definito autore, si sia dimostrato capace di onorare il suo mestiere dietro la macchina da presa, ma anche di girare molti film controversi e non sempre appianati tra opinioni di pubblico e critica.

 

Salvo che voi non siate sostanzialmente dei frustrati che girano perennemente con un metro fallico a giudicare le dimensioni altrui e ovviamente mai le proprie, Joel Schumacher non è stato davvero un cattivo regista ma al tempo stesso non entrerà mai in alcuna ipotetica classifica degli 8, 10, 15 o 25 registi preferiti di qualcuno, poiché sostanzialmente è scomparso dietro i film che ha girato e l’unica volta che ha ricevuto gli “onori” di un film da parte del pubblico, non è stato proprio fortunato. 

 

Schumacher, guardando alla sua carriera da lontano, ha portato sullo schermo diversi film che per un motivo o per un altro sono arrivati alle orecchie del pubblico e degli addetti ai lavori. 

Ragazzi Perduti, film di genere del 1987 divenuto cult e citato da Quentin Tarantino in Le Iene. 

 

 

[Ragazzi perduti, 1987]

 

 

Un giorno di ordinaria follia, film presentato al Festival del Cinema di Cannes con protagonista Michael Douglas e che pur non avendo sorpreso al box office, nel bene e nel male è sempre rimasto al centro del dibattito critico. 

Il Cliente, film tratto dal romanzo di John Grisham che permise a Susan Sarandon di avere una forte presenza nella successiva Award Season; 8mm - Delitto a luci rosse, film dalle critiche controverse con Nicolas Cage e Joaquin Phoenix che fece bene al botteghino. 

 

E ancora Flawless, film con Robert De Niro e Philip Seymour Hoffman che ha messo in luce le capacità di quest’ultimo, pur non sorprendendo come film nel suo complesso; Tigerland, film di guerra che ha avuto un ottimo riscontro al botteghino e di critica. 

 

In Linea con l’assassino, il film che ha reso Colin Farrell una star internazionale e che ha avuto molto successo al box office e con la critica, segnando uno dei thriller più interessanti del suo tempo e la cui idea di base sarà forse anacronistica oggi, ma che fu molto valida per il tempo. 

 

 

[Joel Schumacher con Colin Farrell, presente in tre film del regista]

 


Number 23, film con Jim Carrey che a discapito del suo rating ha incassato discretamente e ha tenuto banco con un dibattito critico riguardo la riuscita del film, rappresentando il film prototipo della carriera del regista, oscillando tra pareri estremamente negativi e alcuni piuttosto buoni. 

 

L’ultimo film di Joel Schumacher è Trespass, film con Nicolas Cage e Nicole Kidman che ha ricevuto forte attenzione, e non è la prima volta, dai Razzie Awards, rappresentando un canto del cigno non proprio lusinghiero di una carriera non facile da descrivere. 

 

In conclusione il buon Joel Schumacher è stato un regista vittima delle sue scelte, sia sfortunate che fortunate, che non è mai davvero stato in grado di trovare una voce e una costanza nell’espressione del suo talento, ma che non può essere davvero ridotto ai suoi Batman e che merita di essere osservato anche nei lavori altalenanti o buoni che ha saputo realizzare. 

 

I film che vi abbiamo citato non sono proprio dei Fatevi un Favore, perché non vi stravolgeranno la giornata né rivoluzioneranno la vostra visione del Cinema: meritano però di essere recuperati - chi un po' di più, come Ragazzi perduti, chi un po' di meno come Number 23 - e inquadrati nell'ottica del loro tempo, come il lavoro di un regista che è stato capace di raccontare alcune belle storie.

 

Come capita molto spesso, le cose sono un po’ più complesse di come il racconto pop le descrive, spesso molto spiccio nella sua riduttiva comunicazione. 

Joel Schumacher Joel Schumacher

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