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The Mandalorian 07 - La resa dei conti: Analisi e Easter Egg

Dopo aver incontrato un gruppo di squallidi criminali, nel capitolo 6 di The Mandalorian della settimana scorsa, Il Bambino e Mando hanno ancora molto da fare!

I nostri eroi cambieranno tattica di sopravvivenza, nel settimo capitolo della prima serie in live action di Star Wars, The Mandalorian, che è approdata su Disney+ questo venerdì, mentre attendiamo tutti con impazienza il nuovo merchandising dedicato al personaggio che i fan ormai chiamano Baby Yoda: attenzione però, non è Yoda!

 

 

Intitolato La resa dei conti, il Capitolo 7 di The Mandalorian è diretto da Deborah Chow (uno dei piloti della Repubblica nell’episodio precedente), la stessa regista del Capitolo 3 e che dirigerà anche la serie televisiva dedicata ad Obi-Wan Kenobi, pianificata per il 2022.

 

 

 


Basta fuggire

 

Ci uniamo a Mando e al piccolo bambino che dorme beatamente mentre attraversano lo spazio aperto sulla Razor Crest.

Mando riceve un messaggio olografico di Greef Carga (Carl Weathers): gli spiega che la situazione su Nevarro sia cambiata da quando lui ha tradito la gilda ed è fuggito con il Bambino.

 

Quello che era conosciuto come “Il Cliente” (Werner Herzog), un signore della guerra dell’Impero ancora in attività, ha rinforzato le fila di stormtrooper ed imposto una sorta di legge marziale sulla città.

Greef propone a Mando di tornare ed utilizzare il bambino per avvicinarsi al cliente,  per poi ucciderlo.

 

Greef gli offre un nuovo inizio in cambio della morte del Cliente: annullerà la taglia sulla sua testa e potrà tenere il bambino e ripristinerà il suo status di membro della Gilda.

 

“Attendo il tuo arrivo con ottimismo”

 

È chiaramente una trappola

Mando non ha altra scelta che ritornare, per evitare che altri cacciatori di taglie lo seguano o puntino un fucile di precisione alla testa del bambino e ripristinare il suo status nella gilda.

 

 

[Il Mandaloriano (Pedro Pascal) riceve il messaggio di Greef Carga (Carl Weathers) in una scena di The Mandalorian]

 

 

Si riunisce la comitiva

 

Poi, guardando il bambino, Mando attiva l’iperspazio non in direzione di Nevarro ma verso Sorgan, per cercare la sua nuova amica: l’ex assaltatore ribelle Cara Dune (Gina Carano), che troverà a combattere in un Fight Club versione Star Wars - spero di non aver infranto nessuna regola! - nello stesso bar in cui si erano conosciuti nel Capitolo 4.

 

Probabilmente, quel posto è il miglior luogo per trovare persone.

 

La meccanica di questa lotta è molto curiosa: i due combattenti sono tenuti vicini da un raggio di energia all’altezza del bacino, e dovranno ingaggiarsi in una lotta di soli pugni e calci - ricordo che Gina Carano è una ex lottatrice di MMA -  e, in questo caso, Cara dovrà affrontare un grosso uomo di razza zabrak iridoniano

 

Le persone di razza Zabrak sono molto simili agli umani, se non fosse per il fatto che abbiano delle piccole corna che crescono attorno alla parte superiore della testa e due cuori.

 

Il primo zabrak che abbiamo conosciuto è Darth Maul, il famoso primo apprendista di Darth Sidious ne La Minaccia Fantasma.

Si suddividono in due specie: gli zabrak iridoniani (originari del pianeta Iridonia) e gli zabrak dathomiriani (del pianeta Dathomir) meglio conosciuti come fratelli della notte e sono molto più cupi e pericolosi dei loro cugini di Iridonia: Maul è originario di Dathomir.

 

Per approfondire ulteriormente, consiglio di seguire la serie Star Wars: The Clone Wars - arrivata finalmente alla settima e ultima stagione che potete recuperare su Disney+.

 

 

 

Mentre leggevate l’approfondimento sugli zabrak con la voce di Alberto Angela, Cara ha vinto il duello, incassando un bel po’ di crediti.

 

Mando le chiede se voglia unirsi a lui su Nevarro - con il bambino che osserva i due,  anche se preferirebbe giocare - e lei è molto riluttante, ma deciderà di partecipare alla missione solo dopo che il Mandaloriano le avrà detto che ci saranno molti imperiali da uccidere - proprio come nella cultura americana, i nostri eroi utilizzeranno lo slang "imp" quando dovranno riferirsi agli imperiali, anche nell'adattamento italiano. 

 

Sulla Razor Crest, Mando spiega i suoi dubbi sulla veridicità di Greef, mentre Cara osserva la collezione di armi che il Mandaloriano ha sulla sua nave.

La scena è resa molto tenera, perché vediamo la testolina capovolta del bambino spiare i due che parlano, dalla botola per scendere nella stiva.

 

Il piccoletto dispettoso, indisturbato, si mette ai comandi della nave, rischiando di farla schiantare, ma, fortunatamente, il Mandaloriano riporta la situazione alla normalità.

 

Il curioso trio atterra sul pianeta Arvala-7 - quello dove Mando trova il Bambino nel Capitolo 1 e avrà un incontro spiacevole con i Jawa nel Capitolo 2 - per andare a trovare uno dei personaggi più saggi della serie: Kuill (Nick Nolte).

 

“Non è cresciuto molto”, dice Kuill osservando il bambino, specificando che sia troppo brutto per essere una sorta di esperimento genetico.

 

Il piccolo Kuill sembra invece colpito dalla bellezza di Cara e le rivela di esser stato uno schiavo dell’Impero prima che un droide familiare non entri nella stanza: IG-11 (Taika Waititi), il droide cacciatore di taglie che stava per trasformare il bambino in un mucchio di cenere, poi ucciso dal Mandaloriano, porta un vassoio con del té ai nostri protagonisti.

 

Mando e Cara si allarmano alla vista del droide, ma Kuill li rassicura: ha trovato il droide e lo ha riprogrammato per far sì che esso sia un protettore, anziché un cacciatore.

 

“I droidi non sono né buoni né cattivi, sono il semplice riflesso di coloro che li programmano”.

 

Il flashback ci mostra Kuill che trova il droide, lo riporta alla sua capanna e lo ricostruisce, insegnandogli poi a camminare e ad afferrare gli oggetti.

Man mano che il droide accumulava esperienza, ha perfino sviluppato una propria personalità.

 

“Del tè?”

 

Kuill accetta di unirsi al gruppo ad una sola condizione: IG-11 e i Blurrg dovranno andare con loro.

 

“Nessuno sarà libero finché i vecchi usi non spariranno per sempre”

 

 

[Cara Dune (Gina Carano) lotta con uno zabrak in una scena di The Mandalorian]

 

 

Il bambino diventa  cattivo

 

La Razor Crest riprende il viaggio verso Nevarro e, durante l’attesa, Mando e Cara fanno una gara di quello che noi conosciamo come Braccio di ferro.

Sembra che nessuno dei due riesca a battere l’altro, finché il Bambino, preoccupato, non interrompe il gioco strangolando Cara con la Forza.

 

Mando velocemente lo ferma, lasciando tutti perplessi per quello che è successo, mentre Kuill spiega che durante il suo periodo di schiavitù sotto l’impero sentiva spesso di persone strangolate in quel modo - probabilmente riferendosi ai gentilissimi modi che utilizzava Darth Vader nei confronti dei suoi ufficiali. 

 

Kuill e Cara iniziano a discutere sul lavoro che ha svolto l’ugnaught per il regime imperiale, creando un bel po’ di tensione nel gruppo, ma Mando fa tornare tutto alla normalità quando chiede a Kuill di costruire una culla per il Bambino.

Ne costruirà una uguale a quella che aveva nei primi capitoli della serie, con la possibilità di chiudersi per nascondere il piccolo.

 

Una volta arrivati su Nevarro, il gruppo incontra Greef Carga scortato da alcuni cacciatori di Taglie, e iniziano uno scambio di battute, come per capire se Carga abbia delle buone intenzioni o no.

 

È ovvio che Carga li tradirà. 

 

Arrivata la sera, il gruppo si accampa poco fuori la città - diventata una base imperiale a tutti gli effetti - e discutono sul piano per uccidere il Cliente.

 

“Fidati, niente andrà storto”.

 

Invece, qualcosa va storto: un gruppo di grandi creature alate, simili a dei pipistrelli, escono dall’oscurità e attaccano il campo, che verrà illuminato solo dal piccolo fuoco da campo, spari di blaster e dal lanciafiamme del Mandaloriano.

 

 

[Greef Carga (Carl Weathers) incontra il gruppo di eroi in una scena di The Mandalorian]

 

 

Il bambino diventa buono

 

Le creature volano via, lasciando Greef gravemente ferito e un cacciatore di taglie morto; il resto del gruppo rimane illeso e il bambino è al sicuro, chiuso nella sua culla.

Cara analizza la ferita di Greef e nota che sia stato avvelenato dalla creatura e che non ci sia niente da fare: non può essere salvato.

 

Il kit medico che utilizza Cara è all’interno di un contenitore per maschere antigas. 

 

Il Bambino, però, si avvicina a Greef e solleva la sua manina verso la ferita.

 

“Vuole mangiarmi!”

 

Greef è chiaramente in delirio a causa delle ferite riportate ed è convinto che il Bambino lo mangerà - come se tutte le creature intenzionate a mangiare qualcosa lo toccassero dolcemente! 

Il Bambino, invece, sorprende tutti quando, utilizzando la Forza, guarisce l’uomo rimarginandogli la ferita.

 

 

[Kuill (Nick Nolte) nutre il bambino in una scena di The Mandalorian]

 

 

Tradimenti

 

La mattina successiva, chiaramente provato dalla notte, Greef accompagna il gruppo su un crinale che sovrasta la città.

 

Cara e Mando sono pronti ad essere traditi, Greef prende il suo blaster e spara ai due cacciatori di taglie che li scortavano, ammettendo che il piano fosse quello di uccidere Mando e riportare il Bambino al Cliente, ma che gli eventi susseguitisi quella notte gli avessero fatto cambiare idea.

 

Cara invece vuole uccidere Greef, ma Mando decide di risparmiarlo e di modificare il loro ultimo piano: il Cliente non sa del tradimento di Carga, quindi lui e Cara porteranno Mando, ammanettato, al Cliente, in modo da avvicinarsi a lui indisturbati, mentre Kuill riporterà il bambino al sicuro alla Razor Crest, protetti da IG-11 e dai protocolli difensivi della nave.

 

Mando, Cara e Greef arrivano in città e raggiungono una coppia di scout-trooper imperiali, quelli che vediamo ne Il Ritorno dello Jedi. 

 

Uno dei due offre 20 crediti per l’elmo del Mandaloriano, una cifra effettivamente bassa, tenendo conto dei pagamenti delle varie taglie che riceve Mando.

Greef rifiuta ed esclama che quell’elmo andrà dritto sul suo muro, e continuano a camminare verso il centro, superando molti soldati imperiali, che sembra abbiano infestato l’intera città.

 

Il trio incontra il sinistro Cliente, circondato da una squadra di protezione di stormtrooper, all’interno di un bar.

Il cliente ammira l’armatura che il Mandaloriano si è creato con il Beskar che ha ricevuto come pagamento per aver riportato il Bambino, prima di liberarlo e creare casini con la Gilda, poi parla a Greef:  

“Posso proporle qualcosa da bere?

Per festeggiare la conclusione delle nostre comuni vicissitudini?” 

 

Il cliente vuole offrire una grandissima bevuta a Carga per avergli portato il Mandaloriano, ma ciò suona anche come un tradimento.

Presto, infatti, lo ucciderà - perché è questo che fanno i cattivi, no?

 

Il Cliente poi accenna alla resistenza del pianeta Mandalore all’espansione dell’Impero, il cui unico scopo è quello di portare pace e prosperità nei mondi che governa.

 

Il pianeta Mandalore, mondo natìo dei mandaloriani, occupa alcuni archi storici della serie televisiva Star Wars: The Clone Wars.

 

“Guardi fuori, il mondo è più pacifico dopo la rivoluzione? 

Non c’è nient’altro che morte e caos” dice, prima di chiedere di vedere il Bambino.

 

Greef inventa una scusa, dicendogli che in quel momento il Bambino dorme e per non svegliarlo non può aprire la culla fluttuante.

 

 

[Il Cliente (Werner Herzog) riceve il messaggio del Moff Gideon (Giancarlo Esposito) in una scena di The Mandalorian]

 

 

Il pezzo ancora più grosso

 

Il gruppo viene interrotto da un messaggio olografico, che ci mostra per la prima volta il capo del Cliente: il Moff Gideon (Giancarlo Esposito, il leggendario Gus Fring di Breaking Bad).

 

Pare che il Moff sia arrivato sul pianeta e una volta concluso l’olomessaggio fa aprire il fuoco verso il locale. 

Tutti si abbassano, salvandosi in tempo, tranne il Cliente che si becca uno sparo di blaster sulla schiena, morendo. 

 

La parola Moff non è un nome, ma un alto rango dell’impero.

 

I moff erano i governatori dei settori controllati dall’Impero - i settori sono delle aree dello spazio, delimitate dal governo di quella zona - ogni settore, a sua volta, era all’interno di un sistema stellare governato da un Grand Moff.

Nella storia di Star Wars, il primo Grand Moff che incontriamo è Tarkin, che compare in Guerre Stellari nel 1977.

 

Le cose diventano più complicate quando, fuori dal bar, compare una squadra di assaltatori imperiali ad affiancare i soldati della morte - o Deathtrooper, i soldati neri che scortano il Direttore Orson Krennic in Rogue One: A Star Wars Story - mentre un trasporto truppe scarica altri stormtrooper e altri ancora arrivano dalle strade limitrofe, circondando il bar: un’intera guarnigione è schierata, pronta a far saltare in aria il posto.

 

Una curiosità che solo i collezionisti riusciranno a notare è che il trasporto truppe che vediamo non è altro che il trasporto truppe giocattolo venduto dalla Kenner nel 1979.

 

Mai comparso in nessun prodotto multimediale legato a Star Wars fino al 2014, comparve per la prima volta animato in Star Wars Rebels e poi nel 2019 in live action in The Mandalorian.

 

Mando, intanto, commette l’errore di contattare Kuill, dicendogli di affrettarsi a tornare alla nave per mettere al sicuro il bambino e di lasciare il pianeta. 

I due scout trooper all’ingresso della città intercettano la trasmissione e partono con i loro speeder per catturare Kuill e portare il bambino al Moff Gideon.

 

Dietro la guarnigione imperiale, atterra un caccia Tie imperiale di classe Outland e dalla cabina di pilotaggio compare il Moff Gideon in persona, con la sua armatura e un mantello nero, mostrando fiero lo stile degli alti ranghi imperiali.

 

Il caccia Tie di Gideon potrebbe sembrare un caccia Tie standard dell’Impero quando è in volo, ma in realtà è un caccia Tie Outland: le sue ali, infatti, si piegano verso l’esterno quando è in fase di atterraggio, fino a chiudersi completamente.

 

La scena è simile alla situazione che si crea in tanti film western: i buoni sono bloccati all’interno del bar, mentre i cattivi li aspettano fuori dando ai buoni un ultimatum per arrendersi, altrimenti faranno fuoco sul locale.

Si saranno ispirati alla sparatoria all’O.K. Corral

 

Nel frattempo Kuill è quasi arrivato alla Razor Crest.

 

“Voi avete qualcosa che voglio.

Forse pensate di avere un’idea di quello che avete in mano, ma vi sbagliate.

Tra pochi minuti sarà in mano mia: è più importante per me di quanto voi pensiate” dice Gideon, con la calma quasi spaventosa di un uomo che ha ucciso molte persone. 

 

La scena torna sul Bambino - avvolto in una coperta per terra - che viene raccolto da uno scout-trooper, che va via. 

Lì vicino giacciono morti Kuill ed il suo blurrg: gli imperiali lo hanno raggiunto ed ucciso.

 

La situazione diventa molto più complicata del solito.

 

 

[Moff Gideon (Giancarlo Esposito) in una scena di The Mandalorian]

 

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2 commenti

Vic

3 anni fa

Concordo! Kuill sarebbe stata una grandissima figura saggia all'interno della crew della Razor Crest, un vero peccato averlo perso.

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Vic

3 anni fa

Grazie mille per l'interessamento! 😊

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