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A Big Bold Beautiful Journey segna il ritorno sul grande schermo di Margot Robbie, questa volta in coppia con Colin Farrell diretti dal regista statunitense di origini sudcoreane Kogonada.
David e Sarah si conoscono a un matrimonio di amici comuni e le loro strade sembrano destinate a incrociarsi continuamente in un viaggio metafisico e inaspettato, fra ricordi e sogni mai realizzati, guidati dal peculiare GPS di una strana agenzia di noleggio auto.
A Big Bold Beautiful Journey, che già dal titolo si annuncia letterale e programmatico, è una commedia romantica e introspettiva che incrocia il mélo, il musical, il fantasy a tratti e che non eccelle in nulla, ma ti coccola e ti trastulla con questo viaggio serendipico nelle vite di due adulti disincantati che rifiutano di venire a patti con gli eventi più dolorosi delle loro vite.
[Trailer ufficiale di A Big Bold Beautiful Journey - Un viaggio straordinario]
Se la prima parte del film è scritta con sagacia e si impegna ad aggirare gli stereotipi della commedia romantica in cui rischia continuamente di incappare, la seconda parte risulta più fiacca e prevedibile sia nella sceneggiatura sia nello stile, e lascia contenti a metà.
L’idea del viaggio nei luoghi e nei momenti che hanno segnato i protagonisti nella loro formazione sentimentale, anche quelli soltanto vagheggiati o immaginati, è brillante e divertente, così come lo sono lo stile che ricalca l’immaterialità e l’illogicità dei sogni, il rifiuto di percorrere i canoni classici della commedia romantica hollywoodiana – pur costantemente richiamati per contesto, cromie e scenografia – e il casting di due attori protagonisti lontani per esperienza e per provenienza da quel canone.
La resa finale un po’ troppo didascalica e dialogata però lascia perplessi.
A Big Bold Beautiful Journey è in definitiva un film godibile che ha il pregio di ricucire le ferite dei protagonisti seguendo una narrazione anticonvenzionale e favolistica che sa concedersi le dovute licenze poetiche, come l’intermezzo musical, senza eccedere in melensi sentimentalismi.
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