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Relaxer - Recensione: sporco, antiestetico e interessante - Torino Film Festival 2018

Uno dei film più folli visti fino ad ora al 36° Torino Film Festival, nella sezione Afterhours

Relaxer è uno dei film più folli di questo 36° Torino Film Festival e riuscire ad esserlo in una selezione in cui fino ad oggi abbiamo visto Piercing, Heavy Trip, Mandy e In Fabric non è affatto semplice.

 

Questo film tra l'apocalittico, il survival, il demenziale e il fantasy racconta di come Abbie - il ragazzo interpretato da Joshua Burge - per tener fede alla scommessa con il fratello di finire il livello 256 di Pacman entro la fine dell'anno e di non alzarsi fino a che non ci sarà riuscito, rimanga ancorato al suo divano intento a giocare per mesi attorno all'apocalisse causata, in questo universo parallelo, dal Millennium Bug.

 

 



Abbie è entrato in questo circolo vizioso di scommesse con il fratello che non ha mai vinto e che sono l'unico impegno della sua vita, è inoltre un nerd appassionatissimo di videogiochi.

 

Relaxer è quindi un film che gioca con il senso del disgusto provocato da questo interminabile calvario del protagonista che viene dimenticato da tutti e abbandonato nell'appartamento del fratello senza poter andare in bagno o mangiare.

 

Attraverso lunghissime inquadrature a camera fissa o lenti movimenti attorno alla sua stanza vedremo il protagonista raggiungere la sua forma più bestiale e disgustosa (bevendo la sua urina, venendo inondato da un tubo di scarico del gabinetto, restando nel bel mezzo di una disinfestazione, mangiando cibo e latte vecchio di settimane e le sue stesse scarpe).

 

 


 

In questo contesto il regista e sceneggiatore Joel Potrykus inserisce un ulteriore elemento atipico e che incrementa il livello di follia del film: Abbie, indossando gli occhiali lasciatigli dal padre, ha - o crede di averlo - una sorta di super potere che gli permette di uscire da alcune situazioni senza scampo.

 

Questo film totalmente folle ha in realtà un'idea di fondo molto semplice e che il cinema tratta da decenni: Abbie è un ragazzo abbandonato dal padre e,  mentre il fratello Colin ha maturato un'odio verso il genitore chiuso in prigione, il nostro protagonista ha sviluppato una venerazione totale che lo porta a voler con tutto se stesso incontrarlo di nuovo.

 

Vediamo quindi l'autodistruzione di un uomo infantile (sin dall'inizio lo vedremo bere da un biberon per un'altra scommessa) incapace di agire e fare ciò che vorrebbe, ma allo stesso tempo abbastanza conscio della sua situazione da non voler mollare a metà qualcosa che potrebbe condurcelo.

 

 

 


Complici le scelte narrative Relaxer è un film sporco, antiestetico e poco logico nella sua evoluzione, ma non esente da trovate interessanti e da qualche idea sinceramente divertente e geniale.

 

Nel complesso un film fatto per un certo tipo di pubblico che non ha problemi con il suo stomaco (o che come me lo ha visto prima di fare colazione) e che cerca divertimento, anche un po' sguaiato, in un contesto che potrebbe sembrare totalmente trash, ma che dietro alla sua patina di sporcizia e approssimazione è molto meno ingenuo e non pensato di quanto non sembri.

 

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