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Wife of a Spy - Recensione: abbandonare la propria vita in nome della verità

Due parole su Wife of a Spy, film drammatico diretto da Kiyoshi Kurosawa, Leone d’Argento a Venezia 77

Wife of a Spy è un film drammatico diretto da Kiyoshi Kurosawa, vincitore del Leone d’Argento alla regia nella 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

 

Ambientato negli anni ’40 a Kōbe, la pellicola mostra le vicende del mercante Yusaku Fukuhara che, recatosi in Manciuria per questioni lavorative, scopre delle azioni cruente svolte in segreto dal governo giapponese.

Conserva così dei documenti che dimostrano quanto appreso e decide di rivelare gli accadimenti al mondo intero. 

 

Satoko Fukuhara, sua moglie, comincia a indagare sui comportamenti ambigui del marito, fino a scoprire tutto e decidere se fare una scelta che le cambierà per sempre la vita aiutando Yusaku a denunciare.

 

Wife of a Spy Wife of a Spy

 

Kiyoshi Kurosawa si ritrova ad affrontare una storia intrigante e singolare, che vede la congiunzione di tantissimi elementi tipici del noir e del dramma classico, ricordando particolarmente il Cinema di Alfred Hitchcock e muovendosi attorno a MacGuffin e pretesti che porteranno a una risoluzione inaspettata e malinconica.

 

La figura di Satoko, che inizialmente sembra essere secondaria, comincia a divenire quella rilevante in Wife of a Spy – proprio come già ci suggerisce il titolo: ella si muove attraverso Kōbe, quest’immensa città della quale riusciamo a percepire ogni curatissimo dettaglio; attraverso la sua guida, viene sottolineato quanto questo luogo sia, in realtà, diventato minuscolo e soffocante dietro un assetto politico e militare spietato, che riesce a cambiare anche quelle persone care che furono amiche d’infanzia.

Satoko, interpretata dalla bravissima Yû Aoi, nei suoi sguardi e nei suoi gesti racconta una vita fatta di scelte, una determinazione che porta a una serie di insicurezze e dolore che distruggono; la fiducia nelle sue relazioni è un fiore brillante, ricco di certezze, che viene più volte rovinato e maltrattato.

 

Nonostante questo, la più grande prova di coraggio è quella di superare le barriere attraverso i forti sentimenti che prova per il marito.

 

Yusaku (Issey Takahashi), invece, presenta un’ambiguità costante: non lo si capisce mai fino in fondo e si hanno dubbi sulla sua onestà, in particolare per una relazione avuta con una donna conosciuta a Manciuria, continuando a enfatizzare certi misteri irrisolti.

 

 

Wife of a Spy Wife of a Spy

 

In Wife of a Spy le atmosfere risultano sempre incantevoli ed è qua che si vede la maestria registica di Kurosawa, che riesce a mantenere per tutta la durata della pellicola una certa eleganza.

 

Anche le scene più dure quali torture, cadaveri e altra crudeltà umana, vengono presentate in modo armonico col resto, donando una sensazione di continuità visuale, senza spezzare il ritmo.

Il film è sicuramente interessante e l’intenzione di Kurosawa riguardo all’unire il drammatico e il misterioso è chiara e funziona, ma ci sono comunque momenti che non convincono del tutto.

 

Proprio per quanto riguarda l’ambito del mistero, certe cose rimangono in sospeso non trovando una ragione valida di essere, vengono sviate o dimenticate e abbandonate come se non fossero completamente rilevanti.

 

 

Wife of a Spy Wife of a Spy

 

Come già detto, la relazione tra i due protagonisti è complessa e funzionale ma quella con altri personaggi, tra i quali la giovane Komako (Yuri Tsunematsu), il medico Nozaki (Takashi Sasano) o il nipote di Satoko, Fumio (Ryôta Bandô), vengono prima sottolineati e poi oscurati, creando dei momenti quasi irrilevanti ai fini della trama.

 

Evitando di fare spoiler, verso le ultime scene in particolare ci sono avvenimenti che cominciano lentamente a perdere di attinenza con quanto mostrato in precedenza, avviandosi verso spiegazioni frettolose che non risultano il massimo dopo questo gran lavoro.

 

C'è da sottolineare infine che questo prodotto è pensato per la televisione: dal punto di vista della fotografia, dunque, riporta certi difetti estetici un pochino fastidiosi, soprattutto per quel che riguarda l'illuminazione degli interni. 

 

Nonostante questi dettagli non lo rendano perfetto, ritengo che nel complesso Wife of a Spy sia pienamente godibile, perché Kurosawa è riuscito a dimostrare, ancora una volta, di saper gestire grandissime storie con una classe degna di nota.

 

Disponibile su MUBI.

 

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